Due nuovi progetti espositivi Aziz Hazara Condemnation A cura di Francesca Recchia Dal 4 maggio al 15 luglio 2023 Rebecca MocciaMinistry of Loneliness A cura di Chiara Nuzzi Dal 4 maggio al 15 luglio 2023 Opening: giovedì 4 maggio 2023, dalle 18.30 Fondazione ICA Milano Via Orobia 26 Aziz Hazara, Condemnation, a cura di Francesca Recchia. Fondazione ICA Milano, Milano, 2023. Courtesy l’artista e Fondazione ICA Milano. Ph. Andrea Rossetti Fondazione ICA Milano prosegue la programmazione del 2023 con due nuovi progetti espositivi, aperti al pubblico dal 4 maggio al 15 luglio 2023 negli spazi di Via Orobia 26. Condemnation di Aziz Hazara (Afganistan, 1992), a cura di Francesca Recchia, presenta negli spazi di Fondazione ICA Milano un’articolata riflessione dedicata ai numerosi decenni di guerra che l’Afghanistan ha attraversato e allo scardinamento delle narrazioni stereotipate che ne sono scaturite. In mostra per l’occasione un percorso espositivo che coinvolge sei opere di Aziz Hazara nella costruzione di una vera e propria esperienza multimediale, vòlta a tratteggiare la complessa relazione tra religione, società e politica che attraversa la vita quotidiana degli afghani. Condemnation prende forma a partire da un dialogo di lunga data tra artista e curatrice, le cui radici affondano nel comune desiderio di esplorare e disinnescare il vocabolario che innerva la narrazione dell’Afghanistan cui siamo generalmente abituati. La riflessione dell’artista, che scaturisce dalle conseguenze della missione civilizzatrice occidentale e da vent’anni di guerra al terrorismo, si sofferma sull’uso delle parole e su come queste siano state utilizzate per giustificare la presenza internazionale nel paese. Il titolo stesso dell’esposizione – condemnation – trae origine dalla pratica ritualistica che ha visto diversi governi afghani condannare stragi e atti di terrorismo impiegando ciclicamente le medesime parole. Spiega Francesca Recchia, curatrice della mostra: “Con parole praticamente identiche e con invocazioni allo stesso Dio, ogni governo ha condannato la tragica perdita di vite umane, gli orrori causati dai nemici dello stato, l’atto blasfemo di uccidere degli innocenti. Diplomatici e portavoce delle organizzazioni internazionali a loro volta si sono uniti al coro, utilizzando le stesse parole e facendo appello allo stesso o ad altro dio. E così, mentre tutto cambia, le parole e le immagini rimangono le stesse.” Il percorso espositivo presentato in Fondazione ICA Milano traccia una parabola nella produzione artistica di Aziz Hazara, in una sapiente combinazione di ironia, riferimenti teologici e domande di vitale importanza che invitano il pubblico a mettere in discussione le banalità rassicuranti cui è assuefatto. Dai ritagli di carta che compongono l’opera Condemnation (2023) si passa all’installazione sonora multicanale Bushka Bazi (2023), dove l’artista esplora la cultura materiale e la trasformazione degli oggetti quotidiani nel contesto della guerra al terrorismo, e alle stampe d’archivio Chalk Drawings (2020), dove una mano disegna una scatola di gesso attorno a sandali di plastica nera. Con Coming Home (2021) Aziz Hazara presenta quattro tonnellate di rifiuti, abbandonati dalle truppe internazionali che lasciavano il territorio afghano a occupazione terminata, in una riflessione dedicata agli avanzi della guerra ripresa anche nella stampa d’archivio I am looking for you like a drone, my love (2021). Infine, con la proiezione video Takbir (2021) l’artista utilizza la dimensione sonora per mettere in scena le piccole forme di ritualità quotidiane che si sviluppano nel contesto di un conflitto in corso. Inserendosi nel solco della ricerca artistica portata avanti da Fondazione ICA Milano, la mostra Condemnation traccia un percorso di riflessione attraverso i ricorsi storici, la drammatizzazione e la semplificazione dell’alterità che la narrazione di un conflitto può assumere. Rebecca Moccia, Ministry of Loneliness, Fondazione ICA Milano, Milano, 2023. Courtesy l’artista e Fondazione ICA Milano. Ph. Diego Mayon. Supportato da Outset Partners Inaugura, contestualmente alla mostra di Aziz Hazara, l’esposizione personale Ministry of Loneliness di Rebecca Moccia, presentata al primo piano di Fondazione ICA Milano e curata da Chiara Nuzzi. Il progetto è presentato nella project room dell’istituzione, eccezionalmente spostata al primo piano della Fondazione negli spazi che solitamente ospitano l’ufficio. La mostra esplora la tematica della solitudine e la sua politicizzazione a partire dall’esperienza collettiva di isolamento sperimentata nel corso della pandemia globale del 2020 ed è realizzata grazie all’Impact Grant di Outset Contemporary Art Fund – associazione non profit internazionale e indipendente che sostiene progetti artistici innovativi di ampia portata. Prendendo come spunto riflessivo di partenza l’esperienza del Ministero della Solitudine, istituito nel 2018 nel Regno Unito e replicato nel 2021 in altri paesi come Canada e Giappone, la mostra di Rebecca Moccia esplora le strutture politiche e sociali che modellano lo stato emotivo della solitudine e la percezione che ne deriva. L’ombra fantasmatica e pervasiva dell’isolamento che permea le società occidentali, prende forma nell’analisi complessa e multimediale dell’artista, estendendosi fino a comprendere le radici che la innescano – dall’avanzare dell’ordine tecno-scientifico della vita moderna all’affermarsi del capitalismo liberale. L’impianto espositivo della mostra è costruito in modo tale da evocare l’Office for Policy on Loneliness and Isolation del Ministero della Solitudine Giapponese, visitato dall’artista a Tokyo nel 2021. L’ambiente contribuisce a coinvolgere il visitatore in un’atmosfera immersiva che rievoca la burocratizzazione e l’amministrazione dei sentimenti, all’interno della quale le opere dell’artista trovano una propria collocazione ideale. Il film Ministries of Loneliness, opera centrale del progetto prodotta da Careof in collaborazione con Fondazione ICA Milano, la serie di termografie How Cold As You Are, che restituiscono un reportage emotivo di luoghi, corpi e situazioni incontrati dall’artista e le opere ceramiche che formalizzano la Loneliness Scale, la scala sviluppata dall’Università della California nel 1978 per valutare il livello di solitudine di un soggetto e utilizzata dall’ artista come strumento con diverse funzioni durante la ricerca, articolano il dialogo tra il lavoro di Moccia, gli spazi di Fondazione ICA Milano e la composizione sonora realizzata da Renato Grieco, sound artist coinvolto appositamente per l’occasione. La mostra sarà inoltre accompagnata da una pubblicazione co-edita da Fondazione ICA Milano e presentata entro il 2023. La mostra Ministry of Loneliness è realizzata con il supporto di Outset Partners. Si ringrazia Banca Intesa Sanpaolo, sponsor ufficiale della Fondazione, per il supporto alla programmazione e alle attività di ICA Milano. |
CONTATTI PER LA STAMPA PCM Studio di Paola C. Manfredi Via Carlo Farini, 70 – 20159 Milano www.paolamanfredi.com | press@paolamanfredi.com Carlotta Biffi | carlotta@paolamanfredi.com | +39 345 3924956 ICA Milano | Istituto Contemporaneo per le Arti Via Orobia 26, 20139 Milano office@icamilano.it | www.icamilano.it Orari dal giovedì al sabato – dalle 12 alle 19 Ingresso libero FONDAZIONE ICA MILANO Fondazione ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti è una fondazione privata non profit dedicata alle arti e alla cultura contemporanea, alla ricerca e alla sperimentazione, nella quale convergono diverse forze e tipologie di protagonisti del mondo dell’arte: artisti, collezionisti, professionisti del settore, appassionati. Diretto da Alberto Salvadori, ICA è il primo Istituto Contemporaneo per le Arti che sorge al di fuori del mondo anglosassone, situato nell’ex area industriale di via Orobia a Milano. L’attività dell’Istituto si sostanzia in un’offerta alla città e al pubblico, dove condivisione e partecipazione sono le parole chiave per comprenderne l’attitudine. Mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e molto altro ancora costruiranno un percorso improntato su interdisciplinarità e transmedialità. Espressione di una precisa identità ‘milanese’ che storicamente mette in relazione l’iniziativa privata con la dimensione istituzionale, ICA trova ispirazione nella cultura del give back, ossia restituire per condividere. LE MOSTRE Apologia della Storia – The Historian’s Craft, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi (25 gennaio – 15 marzo 2019); Hans Josephsohn, a cura di Alberto Salvadori, e Galleria dell’Ariete. Una storia documentaria, a cura di Caterina Toschi, prima edizione di Gallery Focus, il progetto che esplora la storia delle gallerie italiane dagli anni Cinquanta a oggi (24 marzo – 2 giugno 2019); Equivalenze (Equivalence) – new work by Julian Stair e Verso Nuovi Canoni (Towards New Canons) – ceramics and contemporary art in Great Britain a cura di Tommaso Corvi-Mora, inserite nel percorso Ceramics con cui ICA intende indagare l’utilizzo della ceramica come medium artistico (21 giugno – 15 settembre 2019); Books and Others, prima edizione della manifestazione dedicata al libro d’arte e cultura visiva che diventerà un appuntamento annuale (27-29 settembre 2019); MASBEDO Perché le frontiere cambiano, a cura di Alberto Salvadori (12 ottobre – 10 novembre 2019); Simone Forti. Vicino al Cuore, a cura di Chiara Nuzzi e Alberto Salvadori, e When the Towel Drops, Vol 1 | Italy del collettivo artistico Radha May, a cura di Claudia D’Alonzo (29 novembre 2019 – 2 febbraio 2020); Arte Povera e “Multipli”, Torino 1970 – 1975, a cura di Elena Re (13 dicembre 2019 – 2 febbraio 2020); Charles Atlas. OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS, RIDICULOUS, a cura di Alberto Salvadori (3 – 26 marzo 2021); Trovate Ortensia, a cura de Il Colorificio (6 maggio – 24 giugno 2021); Michael Anastassiades. Cheerfully Optimistic about the Future, a cura di Alberto Salvadori (9 settembre 2021 – 6 gennaio 2022): Simone Fattal. A breeze over the Mediterranean, a cura di Alberto Salvadori con Andrea Viliani, Stella Bottai, Laura Mariano (8 settembre 2021 – 9 gennaio 2022); Christine Safa. C’era l’acqua, ed io da sola, a cura di Alberto Salvadori (18 gennaio – 6 marzo 2022); Olympia Scarry. White noise, con contributi di Allora & Calzadilla e Stephen O’Malley (18 gennaio – 6 marzo 2022); THE OTHER: A FAMILIAR STORY, video installazione di Maria D. Rapicavoli (18 gennaio – 6 marzo 2022); Miriam Cahn. Gezeichnet, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi (18 marzo – 28 maggio 2022); Irma Blank. BLANK, a cura di Johana Carrier e Joana P. R. Neves (9 giugno – 22 luglio 2022); Annette Kelm. DIE BÜCHER, a cura di Alberto Salvadori e Chiara Nuzzi (16 settembre – 15 ottobre 2022); Costanza Candeloro. MY SKIN-CARE, MY STRENGHT. Beauty Show, a cura di Chiara Nuzzi (16 settembre 2022 – 7 gennaio 2023); Small Fixations, a cura di Chiara Nuzzi (28 ottobre – 23 dicembre 2022); How far should we go?, a cura di Rossella Farinotti (28 ottobre – 23 dicembre 2022); Reenactments (Bacchus), a cura di Alberto Salvadori (28 ottobre – 23 dicembre 2022); Riccardo Benassi. Morestalgia, a cura di Alberto Salvadori (24 gennaio – 18 marzo 2023); Chemutai Ng’ok. An impression that may possibly last forever, a cura di Chiara Nuzzi (24 gennaio – 18 marzo 2023); Nathlie Provosty. What a Fool Ever To Be Tricked Into Seriousness, a cura di Alberto Salvadori (24 marzo – 22 aprile 2023) |