“Groupware” Camilla Gurgone Con il supporto curatoriale di Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi 6 ottobre – 6 novembre 2023 Opening: venerdì 7 ottobre, ore 19.00 Platea | Palazzo Galeano presenta da venerdì 6 ottobre a lunedì 6 novembre 2023 “Groupware”, personale di Camilla Gurgone, a cura di Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi, quarto e ultimo episodio del palinsesto espositivo dedicato agli artisti emergenti under 35, quest’anno selezionati da Rä di Martino. Dopo “Play”, progetto personale di Rä di Martino, con cui ha preso il via la nuova stagione culturale promossa dall’associazione lodigiana, “Narciso” di Valerio D’Angelo (Roma, 1993), “Diorama” di Martina Cioffi (Como, 1991) e “Dream Factory” di Vittorio Zeppillo (San Severino nelle Marche, 1998), il format si conclude con la personale di Camilla Gurgone (Lucca, 1997). “Groupware” è un progetto espositivo che si articola in una long-performance realizzata dall’artista stessa, che sarà visibile al pubblico presso la vetrina di Platea tutti i giorni, dalle 9:00 alle 12:30, dalle 14:30 alle 19:30 e – in maniera non sistematica – dalle 21:00 alle 23:00, e in un sito internet, https://groupware.cargo.site/, che documenta tutti gli interventi e i materiali utilizzati nella realizzazione e nel periodo di apertura della mostra. Il titolo scelto, “groupware”, indica quell’insieme di programmi e applicazioni per smart phone con cui si pianificano le mansioni lavorative di un team e che, soprattutto in epoca post-covid, si sono ormai imposti come sistemi estremamente diffusi per monitorare la produttività e il conseguimento degli obiettivi di ciascun dipendente. Camilla Gurgone, “Groupware”, 2023, courtesy l’artista e Platea_Palazzo Galeano. Foto Alberto Messina L’opera ha infatti origine da una ricerca ossessiva sugli odierni sistemi di sfruttamento lavorativo e sulle modalità con cui arbitrariamente ci sottoponiamo a ritmi e dinamiche che nutrono questa tendenza. L’artista ha affrontato la letteratura on e offline legata a tematiche quali l’abuso lavorativo, il rifiuto del lavoro nella generazione Z, le tecniche di concentrazione e rilassamento attuate per combattere lo stress, quelle di evasione dalle responsabilità in reazione all’eccessiva pressione sociale, i nuovi disturbi causati stress e iperattività, il quiet quitting. Diversi spunti emersi da questa ricerca, che si concretizzano in libri, articoli o gesti creati saranno offerti al pubblico nella doppia modalità live e online lasciando libero spazio all’interpretazione, al fine di stimolare una riflessione spontanea. Allestita come la postazione di un ufficio contemporaneo in cui un’unica impiegata svolge le proprie attività, la vetrina si propone come lo schermo di un dispositivo in cui è possibile assistere a un lavorio senza fine, dove disponibilità e reperibilità non hanno limiti. Una visione apparentemente distopica del lavoro, ma allo stesso tempo molto familiare, perché legata alla quotidianità. Il format ideato da Platea si basa su un principio di confronto dialogico: tra l’artista leader e i suoi “allievi” con cui lavora a stretto contatto nell’elaborazione e sviluppo dei loro progetti espositivi; tra gli artisti, i curatori e il board di Platea con cui viene condivisa e discussa ogni singola fase del progetto; tra gli artisti e i curatori che, a ogni esposizione, si concretizza in pubblicazioni dedicate nel formato poster disponibili gratuitamente per il pubblico. Con il proseguo di questa avventura, Platea | Palazzo Galeano si propone di dare impulso a un nuovo ecosistema relazionale in città, basato sulla condivisione di valori culturali ed estetici, invitando il pubblico e la cittadinanza alla partecipazione attraverso formule diverse di mecenatismo, al fine di rafforzare il senso di comunità e responsabilità civile. Le mostre del palinsesto emergenti sono realizzate grazie al sostegno della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi Onlus e grazie alla generosità dei donatori che ne hanno condiviso attività e obiettivi. Il progetto Platea | Palazzo Galeano è realizzato anche grazie al supporto dei main partner Ferrari Giovanni Industria Casearia Spa e Consorzio Tutela Grana Padano. Camilla Gurgone (Lucca, 1997) vive e lavora tra Milano e Roma. Laureata in scultura alla Rufa-Rome University of Fine Arts (Roma), attualmente frequenta il Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA -Nuova Accademia Di Belle Arti (Milano). Dal 2022 è nel team per la gestione di spazioSERRA (Milano) e del collettivo/project space Omuamua (Milano). Indagando il rapporto diretto tra artista, opera e spettatore, si occupa principalmente di installazioni relazionali, site specific e delle nuove tecnologie per l’interazione artistica sui social media. Tra le mostre collettive e personali in Italia e all’ estero: Pavillon am Milchhof, Berlino (2023), Triennale di Milano (2023), Galleria Unosunove, Roma (2023); Palazzo Ducale, Genova (2023); Orto Botanico di Roma (2022); SpazioSERRA, Milano (2022); Kunstschau, Lecce (2022) Monitor Gallery, Roma (2021); Antiguo Matadero, Saragozza (2020); GAM Galleria d’arte moderna, Torino (2020); Spazio KHLAB, Roma (2020); Palazzo Ridola, Matera (2019); Castello di Rivara, Torino (2019); ZAWP, Blibao (2019). I curatori Benedetta Monti (Forlì, 1994) è curatrice indipendente. Attualmente è contributor della rivista Segno. Tra le ultime esperienze curatoriali: Voyageurs et Voyants, Mama Projects, New York, (2023); Tutto ciò che non appare, è, Navitas Coworking, Civitanova Marche, (2023); HYPERBALLAD, Officine Brandimarte, Ascoli Piceno, (2023); Do you ever wonder what is like to be a tulip?, Andrea Festa Fine Art, Roma, (2023); Gardens of Fate, Emerge Project Space, Pescara, (2023); Who knows what the earth was before love, Andrea Festa Fine Art, Roma (2023); Nobody’s Home, Andrea Festa Fine Art, Roma (2022); Aqueous humor, Ottica Spiezia, Roma, (2022); Be water, Studio flli.M, Roma (2022); Awaiting Mirabilia, Spazio Y, Roma (2022); The appearance formula, Andrea Festa Fine Art, Roma (2022); Il tempo scortese, Vacunalia Festival, Vacone, RI (2022); Adstrato, Spazio Y, Roma (2022), Happy Undergrowth, Andrea Fesa Fine Art, Roma (2022); Il giardino libernautico, Fondazione Baruchello, Roma (2022); Untitled, (Embryo): Bea Bonafini, OFF1C1NA, GAM Galleria d’Arte Moderna, Roma (2022); Ora et ozia, Vacunalia Festival, Vacone, RI (2021). Niccolò Giacomazzi (Firenze, 1995) è un curatore indipendente. Laureato in Studi storico-artistici presso l’Università La Sapienza di Roma e è specializzato con un Master in Art Management alla Luiss Business School. Attualmente vive e lavora a Roma. Tra le ultime mostre curate si segnalano: “Sottovesti”, Chiostro di Santa Maria sopra Minerva, Roma (2023); “Contestabile”, Contemporary Cluster, Roma (2023); “Qualche cosa è ritrovata”, N0 Project Room, Roma (2023); “Ricchiamo”, Spazio Y, Roma (2022); “Il tempo scortese”, Vacunalia Festival, Vacone, RI (2022); “Il giardino libernautico”, Fondazione Baruchello, Roma (2022); “Nulla si può fermare”, Fair Legals, Roma (2022); “Small Things Matter”, Fondamenta Gallery, Roma (2021); “Ora et ozia”, Vacunalia Festival, Vacone (RI) (2021). Camilla Gurgone, “Groupware”, 2023, courtesy l’artista e Platea_Palazzo Galeano. Foto Alberto Messina |
Associazione Platea | Palazzo Galeano Platea | Palazzo Galeano è un’associazione culturale nata a Lodi nel 2020 con lo scopo di promuovere l’arte in tutte le sue forme sul territorio locale con una prospettiva internazionale, sviluppando forme inedite di mecenatismo rivolte ai giovani talenti creativi che prevedono il coinvolgimento di artisti affermati e gallerie d’arte di primaria importanza. I soci fondatori sono un gruppo di amici appassionati di arte contemporanea e architettura e amanti della propria città: Claudia Ferrari, Laura Ferrari, Carlo Orsini, Luca Bucci, Lorenzo Bucci, Gianluigi Corsi. L’attività dell’associazione prevede la presentazione di progetti d’arte e cultura contemporanea presso lo spazio espositivo ricavato nella facciata di Palazzo Galeano, nel centro storico di Lodi: Platea. Una vetrina sempre illuminata, visibile di giorno come di notte, inaccessibile dall’esterno. Platea deve il suo nome – che contiene un preciso intento programmatico – a una generosa concessione dell’artista Marcello Maloberti, lodigiano di nascita, che, nel fare dono all’Associazione di quello che avrebbe dovuto essere il titolo di una sua nuova performance, ha detto: “Platea è l’omaggio alla città. Il nome dello spazio sottolinea l’importanza del pubblico, disposto in una grande ‘platea’, che poi è la città di Lodi, ma anche, citando Harald Szeemann, la ‘platea’ dell’umanità. E per me, il pubblico è il mio corpo.” Da questo gesto si è sviluppato il progetto culturale votato al sostegno delle più giovani generazioni creative, attraverso la costruzione di collaborazioni con artisti affermati, chiamati in veste di “numi tutelari”, e con il coinvolgimento di gallerie d’arte contemporanea d’eccellenza. Il progetto si basa sul concetto di “platea”, intesa anche come modalità molto attuale di esporre, di organizzare il display, in cui l’opera si offre allo sguardo del passante che inconsapevolmente la incrocia sul suo cammino. Per questo motivo, le opere che comporranno i cicli espositivi protagonisti di Platea saranno selezionate per la loro capacità di suscitare “un incidente di sguardo”, come annunciato nel Manifesto composto dall’associazione. Governance Claudia Ferrari, Presidente Laura Ferrari, Vicepresidente Carlo Orsini, Direttore Artistico Luca Bucci, Progettista Lorenzo Bucci, Social Media Manager Gianluigi Corsi, Tesoriere Con la preziosa assistenza delle volontarie Rebecca Chiusa Silvia Sanpellegrini Main partner: Ferrari Giovanni Industria Casearia Spa; Consorzio Tutela Grana Padano In-kind partner: Solux Led Lighting Technology; Verspieren Broker di Assicurazione. Platea | Palazzo Galeano Corso Umberto I, 50 26900, Lodi Website: www.platea.gallery | Instagram: platea_palazzogaleano | Contatti: info@platea.gallery |