“Dalla terra tutto deriva, e nella terra tutto finisce” dice Senofane. La terra, dal secondo dopoguerra entra di fatto all’interno del vocabolario di forme e materiali dell’arte contemporanea amplificando il carico di significati, valori e metafore di cui è portatrice.
Citata da Germano Celant nel 1969 non più come rappresentazione della natura in senso descrittivo ma per il suo valore magico e meravigliante, l’idea di appartenenza dell’uomo alla terra e quindi alla natura, funge da detonatore d’idee, temi e pensieri su cui fondare la pratica artistica trascendendo i campi disciplinari. La terra rappresenta per gli artisti invitati A. Cavaliere, A. Ghinzani, L. Nocera, M. Pellegrinetti, N. Pivetta e C. Tomei il senso e la memoria di tutto ciò che essa accoglie e contiene, un’essenza generativa. La partita della terra, come ricordato dalla curatrice M. Mancini, si gioca su un piano metaforico dove il mondo rurale diventa uno dei topoi della ricerca, dove il carattere intellettuale e immaginativo s’intreccia con la dimensione personale di ogni singolo artista.
La Terra ha una fortissima valenza simbolica proprio per questo suo essere elemento, da cui tutto trae vita ed al quale ogni forma di vita ritorna, per poi rigenerarsi in un tempo sospeso e circolare. La Terra rappresenta quindi il nostro passato, noi stessi ma anche il nostro futuro, le nostre speranze e le esperienze prossime.
A cura di Maria Mancini
30 gennaio – 15 febbraio 2024 /inaugurazione 30 gennaio ore 18.00
in collaborazione con
MAGMA Cultural Association
MXM ARTE
Via Romilli, 5
20139 Milano
Orari
Da martedì a giovedi 16.30-19.00
Da venerdì a lunedì chiuso
Contatti
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