Due progetti espositivi inediti dal 2 ottobre 2024 Stefano Graziani e OFFICE Kersten Geers David Van Severen Picture Window Frame A cura di Cloe Piccoli Dal 2 ottobre al 30 novembre 2024 Tomoo Gokita Gumbo A cura di Alberto Salvadori Dal 2 ottobre al 30 novembre 2024 Anteprima stampa: mercoledì 2 ottobre 2024, dalle ore 11.00 alle ore 12.30 Opening: mercoledì 2 ottobre 2024, dalle ore 18 alle 20 Per informazioni e accrediti: press@paolamanfredi.com Stefano Graziani, Window production, powder-coated aluminium profiles, Scurelle, Italy (2021) Fondazione ICA Milano, diretta da Alberto Salvadori, presenta due nuovi progetti espositivi che aprono al pubblico negli spazi di Via Orobia da mercoledì 2 ottobre a sabato 30 novembre 2024. Al piano terra inaugura l’esposizione Picture Window Frame, di Stefano Graziani e OFFICE Kersten Geers David Van Severen, a cura di Cloe Piccoli. Il progetto è la seconda tappa di un’ampia commissione di Finstral, azienda dell’Alto Adige specializzata nella produzione di serramenti. Invitato a osservare il processo di produzione e la collezione d’arte iniziata dal fondatore dell’azienda Hans Oberrauch a partire dagli anni Settanta, Stefano Graziani mette in discussione il genere specifico della fotografia industriale, puntando i riflettori sull’atto stesso di documentare. Per Fondazione ICA Milano, Stefano Graziani approfondisce l’idea di osservare, mostrare, documentare. Per farlo produce nuove fotografie scattate a Milano in archivi d’artista, accademie e musei. Queste opere dialogano con le immagini realizzate nelle fabbriche e negli uffici di Finstral in Alto Adige e in Valsugana. Parte integrante del progetto di mostra è il display progettato dallo studio di architettura OFFICE Kersten Geers David Van Severen, in sintonia con la ricerca di Stefano Graziani, con l’obiettivo di coinvolgere il pubblico a esplorare lo spazio e a riflettere sull’idea stessa di esposizione. Picture Window Frame è un percorso fra contesti molto diversi, dove il soggetto è la complessità della fotografia stessa come strumento di percezione e ricerca sul concetto del reale. Tomoo Gokita, “The Dead Family”, 2024, Acrylic on canvas 181.8 x 227.3 cm Gli spazi del primo piano accolgono Gumbo, la prima mostra personale in un’istituzione italiana dell’artista giapponese Tomoo Gokita (Tokyo, 1969) a cura di Alberto Salvadori. Tra i principali artisti giapponesi attivi sulla scena internazionale, Tomoo Gokita attinge dalle sottoculture americane degli anni Sessanta e Settanta per comporre un vocabolario visivo che vede ballerine, wrestler e starlette fondersi in composizioni astratte, nella creazione di immaginari unici dal sapore onirico. In Gumbo, Tomoo Gokita presenta una selezione di opere che comprende sedici dipinti, un corpus di disegni e quattro sculture realizzate appositamente per gli spazi di Fondazione ICA Milano. Tema fondante dell’esposizione è la banalità della vita quotidiana, espressa nella raffigurazione di soggetti ordinari immersi in ambientazioni distorte e surreali. Ponendo l’accento sulla dimensione psicologica e sulla lettura emotiva di colori e forme, Tomoo Gokita spazia tra figurazione e astrazione e costruisce un universo popolato di elementi ricorrenti quali figure femminili e spaventapasseri. Si ringrazia la galleria MASSIMODECARLO per il supporto alla mostra Tomoo Gokita. Gumbo. Un ringraziamento speciale a Taka Ishii Gallery. Si ringrazia Banca Intesa Sanpaolo, sponsor ufficiale della Fondazione, per il supporto alla programmazione e alle attività di ICA Milano. |
CONTATTI PER LA STAMPA PCM Studio di Paola C. Manfredi Via Carlo Farini, 71 – 20159 Milano www.paolamanfredi.com | press@paolamanfredi.com Carlotta Biffi | carlotta@paolamanfredi.com | +39 345 392 4956 Elvira Perlingieri | elvira@paolamanfredi.com | +39 349 438 3062 INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO Stefano Graziani e OFFICE Kersten Geers David Van Severen Picture Window Frame A cura di Cloe Piccoli Tomoo Gokita Gumbo A cura di Alberto Salvadori Dal 2 ottobre al 30 novembre 2024 ICA Milano | Istituto Contemporaneo per le Arti Via Orobia 26, 20139 Milano Orari mercoledì 14 – 18 | dal giovedì al sabato dalle 12 alle 19 Ingresso libero office@icamilano.it | www.icamilano.it Tomoo Gokita Tomoo Gokita è nato nel 1969 a Tokyo, dove vive e lavora. I suoi disegn,i realizzati a matita, carboncino e inchiostro su carta hanno iniziato a ricevere attenzione alla fine degli anni Novanta. Il suo stile e la sua tecnica continuano a evolversi, mentre l’artista spinge costantemente la sua pratica in nuove direzioni. Sebbene sia conosciuto soprattutto per i suoi lavori in bianco e nero, Gokita ha utilizzato una ricca gamma di vocaboli visivi per produrre una varietà di opere, tra cui serie di dipinti blu, opere stencil, collage e sculture. Dall’inizio del 2020, Gokita è tornato a dipingere a colori; la sua mostra personale tenutasi in Italia a marzo e alla Taka Ishii Gallery ad agosto consisteva esclusivamente di opere a colori. Gokita utilizza toni morbidi e una tavolozza unica per affrontare una vasta gamma di soggetti. I dipinti combinano un’espressione apparentemente senza sforzo e texture ricche per suggerire nuove evoluzioni nell’opera dell’artista. Le trasformazioni che Gokita ottiene con grazia alterando il materiale e il processo evidenziano anche l’essenza incrollabile della sua pratica. L’artista ha assorbito a modo suo una gamma straordinariamente ampia di elementi provenienti da vari stili. Il suo atteggiamento unico nei confronti della produzione artistica comunica in modo diretto il piacere che prova nel dipingere. Nel 2012, il suo lavoro è stato presentato in “The Unseen Relationship: Form and Abstraction” presso il Kawamura Memorial DIC Museum of Art. Nel 2014, nello stesso museo, si è tenuta la mostra personale “THE GREAT CIRCUS”. Nell’aprile 2018 si è tenuta la mostra “PEEKABOO” alla Tokyo Opera City Art Gallery, seguita da “Get Down” al Dallas Contemporary, Texas, nel giugno 2021. La sua prima mostra personale con la Taka Ishii Gallery si è tenuta nel 2008, seguita da “Variety Show” (2012), “Holy Cow” (2017), “MOO” (2020) e “Diary” (2022). Stefano Graziani Attivo al crocevia tra fotografia, arte e architettura, Stefano Graziani contribuisce con una voce non convenzionale al discorso artistico contemporaneo. I suoi lavori sono stati esposti a livello internazionale da istituzioni come la Fondazione Prada di Milano, la Biennale di Architettura di Venezia o la Biennale d’Arte Europea Manifesta. Il suo lavoro è stato ampiamente pubblicato in pubblicazioni monografiche e collettive, è anche autore e curatore personale di numerosi progetti di libri (Jeff Wall Gestus, Quodlibet 2013, The Lives of Documents, Photography as Project, CCA, Koenig 2024). Collezioni pubbliche e private come CCA Montreal, Fondazione Prada di Milano, Maxxi di Roma, Fondazione Fotografia di Modena, ICCD, Roma, Mufoco, hanno acquisito il suo lavoro. OFFICE Kersten Geers David Van Severen OFFICE è uno studio di architettura fondato da Kersten Geers e David Van Severen. Dalla sua fondazione nel 2002 a Bruxelles, OFFICE si è impegnato nell’idea dell’architettura come impresa culturale volta a migliorare l’ambiente umano. Tra i progetti prù recenti attualmente in costruzione figurano la megafabbrica Aerospacelab a Charleroi, in Belgio, l’edificio della Radiotelevisione svizzera a Losanna, in Svizzera, e la sede centrale della VRT a Bruxelles, in Belgio. OFFICE ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui il Premio belga per l’architettura, il Leone d’argento alla 12a Biennale di architettura di Venezia e l’Aga Khan Award for Architecture. Tale pratica si combina con la ricerca accademica e l’insegnamento, creando così un inaspettato parallelismo tra i due aspetti della produzione di OFFICE. Kersten Geers e David Van Severen hanno insegnato in diverse istituzioni, come il Berlage Institute, la Columbia University GSAPP, la Yale School of Architecture, l’EPF di Losanna, l’Accademia di Architettura di Mendrisio e la Harvard GSD. Fondazione ICA Milano – Istituto Contemporaneo per le Arti è una fondazione privata non profit dedicata alle arti e alla cultura contemporanea, alla ricerca e alla sperimentazione, nella quale convergono diverse forze e tipologie di protagonisti del mondo dell’arte: artisti, collezionisti, professionisti del settore, appassionati. Diretto da Alberto Salvadori, ICA è il primo Istituto Contemporaneo per le Arti che sorge al di fuori del mondo anglosassone, situato nell’ex area industriale di via Orobia a Milano. L’attività dell’Istituto si sostanzia in un’offerta alla città e al pubblico, dove condivisione e partecipazione sono le parole chiave per comprenderne l’attitudine. Mostre, editoria d’arte, ceramica, cinema, performance, musica, letteratura, attività seminariali di divulgazione, formazione, educazione e molto altro ancora costruiranno un percorso improntato su interdisciplinarità e transmedialità. Espressione di una precisa identità ‘milanese’ che storicamente mette in relazione l’iniziativa privata con la dimensione istituzionale, ICA trova ispirazione nella cultura del give back, ossia restituire per condividere. LE MOSTRE Apologia della Storia – The Historian’s Craft, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi (2019); Hans Josephsohn, a cura di Alberto Salvadori (2019); Galleria dell’Ariete. Una storia documentaria, a cura di Caterina Toschi, prima edizione di Gallery Focus, (2019); Equivalenze (Equivalence) – new work by Julian Stair e Verso Nuovi Canoni (Towards New Canons) – ceramics and contemporary art in Great Britain a cura di Tommaso Corvi-Mora, inserite nel percorso Ceramics con cui ICA intende indagare l’utilizzo della ceramica come medium artistico (2019); Books and Others (2019, 2020, 2022, 2023); MASBEDO Perché le frontiere cambiano, a cura di Alberto Salvadori (2019); Simone Forti. Vicino al Cuore, a cura di Chiara Nuzzi e Alberto Salvadori (2019-20); Radha May. When the Towel Drops, Vol 1 | Italy, a cura di Claudia D’Alonzo (2019-20); Arte Povera e “Multipli”, Torino 1970 – 1975, a cura di Elena Re (2019-20); Charles Atlas. OMINOUS, GLAMOROUS, MOMENTOUS, RIDICULOS, a cura di Alberto Salvadori (2021); Trovate Ortensia, a cura de Il Colorificio (2021); Michael Anastassiades. Cheerfully Optimistic about the Future, a cura di Alberto Salvadori (2021-22); Simone Fattal. A breeze over the Mediterranean, a cura di Alberto Salvadori con Andrea Viliani, Stella Bottai, Laura Mariano (2021-22); Christine Safa. C’era l’acqua, ed io da sola, a cura di Alberto Salvadori (2022); Olymia Scarry. White noise, con contributi di Allora & Calzadilla e Stephen O’Malley (2022); THE OTHER: A FAMILIAR STORY, video installazione di Maria D. Rapicavoli (2022); Miriam Cahn. Gezeichnet, a cura di Alberto Salvadori e Luigi Fassi (2022); Irma Blank. BLANK, a cura di Johana Carrier e Joana P. R. Neves (2022); Annette Kelm. DIE BÜCHER, a cura di Alberto Salvadori e Chiara Nuzzi (2022); Costanza Candeloro. MY SKIN-CARE, MY STRENGHT. Beauty Show, a cura di Chiara Nuzzi (2022); Small Fixations, a cura di Chiara Nuzzi (2022); How far should we go?, a cura di Rossella Farinotti (2022); Reenactments (Bacchus), a cura di Alberto Salvadori 2022); Riccardo Benassi. Morestalgia, a cura di Alberto Salvadori (2023); Chemutai Ng’ok. An impression that may possibly last forever, a cura di Chiara Nuzzi (2023); Nathlie Provosty. What a Fool Ever To Be Tricked Into Seriousness, a cura di Alberto Salvadori (2023); Aziz Hazara. Condemnation, a cura di Francesca Recchia (2023); Rebecca Moccia, Ministry of Loneliness, a cura di Chiara Nuzzi (2023); Leda Catunda. Euphoria, a cura di Alberto Salvadori (2023); Camille Henrot & Estelle Hoy. Jus d’Orange, a cura di Chiara Nuzzi (2023); Michael Stipe. I have lost and I have been lost but for now I’m flying high, a cura di Alberto Salvadori (12 dicembre 2023 – 16 marzo 2024); Erika Verzutti. Notizia, a cura di Chiara Nuzzi e Alberto Salvadori (10 aprile – 19 luglio 2024); Formafantasma. La casa dentro, a cura di Alberto Salvadori (10 aprile – 19 luglio 2024). |