L’Insituto Cervantes, Casa degli Artisti e l’Accademia delle Belle Arti di Brera presentano il progetto Variazioni: Fede Galizia, con la partecipazione dell’artista spagnola Diana Larrea, della giornalista italiana Roberta Bosco e degli allievi dell’Accademia di Brera. Un’occasione per riflettere sul ruolo delle artiste, spesso dimenticate nella storia dell’arte, e per conoscere un modo nuovo di guardare l’arte, oltre gli archetipi femminili.
Per oltre tre secoli il nome di Fede Galizia è rimasto relegato nelle note a piè di pagina della storia dell’arte italiana. Eppure la pittrice, nata e vissuta a Milano, è stata una figura chiave dell’arte barocca, specialmente per quanto riguarda lo sviluppo del genere della natura morta. Genere che in tutta Europa, ma in particolare nei territori che all’epoca formavano parte dell’Impero spagnolo, ha trovato un grande sviluppo. Per questo motivo Diana Larrea, artista spagnola contemporanea tra le più conosciute e apprezzate da pubblico e critica in Europa, attraverso questo progetto ha deciso di rimettere sotto i riflettori l’opera dell’artista milanese.
«Quando mi è stato chiesto di preparare un laboratorio per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, la prima cosa a cui ho pensato – ha spiegato Larrea – è stata quella di concepire un progetto specifico che fosse in qualche modo legato alla città di Milano. Dal 2020 lavoro a progetti con documentazione storica su donne artiste, quindi ho scelto la prima pittrice donna del barocco italiano, FedeGalizia (1574-1630), una milanese. Galizia è stata cruciale nello sviluppo stilistico della natura morta barocca, per come la conosciamo. Una pioniera: elaborò un codice estetico nuovo e originale che in seguito servì da modello in Europa per tutto il XVII secolo e costituì il germe della natura morta spagnola del Secolo d’Oro. Dopo la sua morte, il suo nome e la sua opera si persero nella storia dell’arte fino al 1950, anno in cui la sua figura fu riportata alla luce. La decisione di scegliere un’artista donna come riferimento con cui identificarci come creativi è qualcosa di nuovo che fino ad ora non era accaduto. Le donne sono state sistematicamente cancellate dalla storia dell’arte nel corso del XX secolo e fino a poco tempo fa si poteva apprezzare il loro lavoro».
Ana Vázquez, direttrice dell’Instituto Cervantes di Milano e storica dell’Arte, segnala: «In Fede Galizia troviamo Il gusto per il dettaglio e l’inanimato della tradizione cinquecentesca lombarda, l’attenzione di Caravaggio per la natura, l’influenza del Manierismo nordico nell’originalità dei particolari, ma soprattutto l’inizio di una linea introspettiva che coincide con la retorica dell’arte barocca spagnola nel fermare l’istante e mostrare la gioia della bellezza e la sua fugacità, il trompe l’oeil tra il visivo e il reale e l’eterno contenuto in un solo attimo».
Il progetto si articolerà in tre momenti: un workshop aperto agli studenti dell’Accademia di Brera, una conferenza e un’esposizione finale aperta al pubblico organizzata da Casa degli Artisti e Instituto Cervantes che si terrà presso la sede di Casa degli Artisti dal 5 al 15 dicembre.
Il workshop ‘Fede Galizia come referente artistico: laboratorio creativo multidisciplinare basato sulle sue nature morte’ si terrà dal 2 al 4 dicembre presso Casa degli Artisti e vedrà Diana Larrea rivolgersi agli studenti dell’Accademia di Brera. I lavori prodotti daranno vita alla mostra finale Variazioni: Fede Galizia, allestita sempre negli spazi di Casa degli Artisti, e che sarà inaugurata il 5 dicembre alle ore 18.00.
Il momento espositivo verrà preceduto dalla conferenza ‘Arte femminile: oltre l’archetipo’, tenuta da Roberta Bosco lunedì 2 dicembre, alle ore 11.30, presso l’Aula 13 dell’Accademia di Brera (piano terra, ingresso sul cortile).«Le pareti domestiche sono diventate un nuovo campo di battaglia – dichiara Bosco nella presentazione dell’incontro -. Mai come ora risulta tanto di attualità l’enunciato ‘il personale è politico’ e mai come ora le artiste dimostrano saper plasmare attraverso la loro soggettività questa distopia sociale, i giochi di potere e gli stereotipi costruiti attorno ai ruoli di genere. Le artiste rivendicano nuove identità e annientano i sistemi sociali innalzati dal patriarcato e dagli archetipi primordiali e rompono i legami imposti dai modelli egemonici».
Il progetto‘Variazioni: Fede Galizia’ di Diana Larrea fa parte del programma internazionale ‘Espacios Ocupados’ (https://exposiciones.cervantes.es/espaciosocupados/), iniziativa dell’Instituto Cervantes che comprende una serie di progetti artistici (a oggi 20) generati dalla rete dei centri dell’Instituto Cervantes attraverso il dialogo con i contesti locali. ‘Espacios Ocupados’ è iniziato nel 2021 e continua a crescere, con l’obiettivo di creare un’ampia piattaforma che contribuisca a promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea.
- Conferenza |2 dicembre alle ore 11.30 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera
‘Arte femminile: oltre l’archetipo’ a cura di Roberta Bosco
- Workshop| 2 al 5 dicembre presso Casa degli Artisti
Fede Galizia come referente artistico
laboratorio creativo multidisciplinare basato sulle sue nature morte, a cura di Diana Larrea
- Mostra|5 – 15 dicembre 2024 presso Casa degli Artisti
Variazioni: Fede Galizia, a cura di Diana Larrea e gli allievi di Brera
Inaugurazione: giovedì 5 dicembre h.18.00
Casa degli Artisti: Corso Garibaldi 89A/via Tommaso da Cazzaniga – Milano
Orari Mostra da martedì a domenica 12.30-19.00
Informazione al pubblico
Instituto Cervantes cenmil@cervantes.es
Casa degli Artisti info@casadegliartisti.org
Diana Larrea (Madrid, 1972) è un’artista visiva spagnola che, nel corso dei suoi 25 anni di carriera, ha utilizzato nel suo lavoro diversi linguaggi plastici e discipline, come l’installazione, il video, la fotografia, il disegno e gli interventi negli spazi pubblici. Nella diversità e versatilità delle sue proposte artistiche, ha sempre mantenuto un impegno personale nei confronti di alcuni conflitti simbolici, sia contemporanei che del passato storico. Il dialogo empatico che instaura con le tensioni sociali della nostra civiltà è stato un denominatore comune nella globalità del suo lavoro. Dal 2017 porta avanti un lavoro continuo di genealogia artistica femminista in cui ha finora raccolto informazioni su 780 donne creatrici storiche di diverse discipline visive, ordinate per movimenti artistici e nazionalità. Nei suoi ultimi progetti utilizza questo materiale documentario per attivarlo ed espanderlo nella propria pratica artistica.
Roberta Bosco (Torino), giornalista italiana residente in Spagna e anima del sito El Arte en la Edad del Silicio è altresì curatrice di mostre, ricercatrice e docente specializzata in arte contemporanea, arte elettronica e cultura digitale. Dal 1998 scrive per il quotidiano El País, dove per 12 anni ha curato una rubrica settimanale sull’arte e le nuove tecnologie, oltre a essere corrispondente dalla Spagna per Il Giornale dell’Arte dal 1994 e dal 2014 scrive regolarmente di arte digitale, acqua, ecologia e ambiente nel blog Aquae. Collabora regolarmente con altri media spagnoli e internazionali e contribuisce regolarmente alle riviste delle case editrici italiane De Agostini-Rizzoli e Mondadori. Ha curato diverse mostre di arte digitale in varie istituzioni e musei di riferimento internazionale come il Museo de Arte Contemporáneo di Barcelona (Macba) o il museo Es Baluard di Palma de Mallorca, il Centro de Cultura Contemporánea de Barcelona (CCCB), la Laboral Centro de Arte y Creación Industrial di Gijón, il Disseny Hub Barcelona(DHub), l’Arts Santa Mònica o la fiera ARCOmadrid e ha fatto parte di numerose giurie.
L’Instituto Cervantes è un ente creato dal Governo spagnolo nel 1991 per diffondere la lingua e la cultura dei Paesi ispanofoni. Presente in 90 città di 45 paesi differenti e collabora con musei, gallerie, teatri, case editrici. È a Milano da oltre 30 anni e accoglie chiunque desideri conoscerci dal lunedì al venerdì nella sede di Via Achille Mauri 2, angolo via Zebedia.
Casa degli Artisti pone al centro della sua attività la ricerca e il lavoro delle artiste e degli artisti nell’ambito di tutte le arti. È un luogo a vocazione interdisciplinare e internazionale, con uno sguardo aperto alla città e alla sfera pubblica. Gestita da 5 associazioni no profit, riunite nell’ATS Casa degli Artisti, è un centro di ricerca e produzione dove gli artisti possono trovare il loro studio temporaneo e supporto in ambito tecnico, curatoriale e di networking. Allo stesso tempo gli spazi sono un luogo aperto al pubblico dove visitare mostre, ascoltare showcase musicali, partecipare a performance, talk e laboratori.
L’Accademia di Belle Arti di Brera fu fondata nel 1776 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Polo d’eccellenza per l’istruzione, la formazione e la produzione artistica è conosciuta in tutto il mondo come l’habitat di coloro che dell’arte vogliono fare il loro lavoro nel mondo presente. Il prestigio di Brera attrae grandi e piccole aziende che sostengono progetti didattici e offrono un approccio concreto al mondo del lavoro creativo.
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