L’autrice ci racconta come la scrittura sia diventata per lei non solo una forma di espressione, ma anche uno strumento potente per supportare gli altri nel superare le proprie difficoltà.
Nel tuo romanzo “Un’Altra Vita”, affronti tematiche delicate e provocatorie. Cosa ti ha motivato a intraprendere una narrazione così intensa e quale messaggio speri di trasmettere attraverso la storia di Beatrice?
Ho scritto “Un’Altra Vita” perché sentivo il bisogno di dar voce a chi troppo spesso non trova il coraggio di parlare. Volevo raccontare una storia che illuminasse aspetti oscuri della vita, come la violenza e la manipolazione emotiva, che troppo spesso vengono nascosti o ignorati. L’intento era di creare una narrazione che potesse diventare un piccolo faro di speranza per chi si sente intrappolato in una realtà che non riconosce più come propria, e che incoraggiasse a cercare una via di fuga verso una vita più autentica.
Beatrice, la protagonista, sembra essere una figura molto profonda. In che modo ti riconosci in lei?
Beatrice è una donna che affronta le proprie paure, le sue debolezze, ma soprattutto le sue rinascite. In questo percorso mi riconosco molto. Molte delle sue emozioni, dei suoi conflitti interiori, sono radicati in esperienze personali che ho vissuto o osservato. Ho voluto rappresentare la sua crescita in modo autentico, sebbene romanzato, perché credo che la verità nella scrittura sia ciò che risuona più forte e arriva dritta al cuore del lettore.
Cosa possiamo aspettarci dal seguito di “Un’Altra Vita”?
Il seguito si intitola “Un’Altra Me”. La storia di Beatrice continua, ma ora il focus è sulla scoperta di una forza interiore che non sapeva di possedere. Affronterà nuove sfide che la porteranno a confrontarsi con la propria identità e con il significato profondo di vivere una vita veramente libera. Questo secondo libro rappresenta per me un traguardo particolarmente significativo, grazie anche alla collaborazione con Gerardo Saponara, un editor di straordinaria competenza. La sua capacità di analizzare il testo con una visione acuta e una sensibilità raffinata ha permesso di cogliere sfumature che hanno elevato la narrazione a livelli superiori, mantenendo intatta la sua essenza. Il suo intervento ha arricchito il mio lavoro con spunti preziosi, consentendomi di esplorare una profondità e una complessità che non avevo inizialmente previsto. Gerardo ha rappresentato una risorsa fondamentale per il perfezionamento di questo progetto.
In che modo i tuoi libri possono aiutare chi si trova in difficoltà o in una situazione difficile?
Attraverso la resilienza, i miei romanzi trasmettono un messaggio di speranza. Voglio che i lettori comprendano che anche nei momenti più bui esiste sempre la possibilità di ricostruirsi. La vita può cambiare, e la forza di farlo risiede dentro ognuno di noi. Leggere storie di chi riesce a rialzarsi può essere un potente stimolo per capire che non siamo soli e che il cambiamento è possibile, anche quando sembra irraggiungibile.