
“Quando l’acciaio presagomato diventa design”
FREMGROUP E FREM MILANO, centri di trasformazione dell’acciaio per cementarmato, presentano due innovativi spin-off che fondono industria, arte e design:
FREM ARTE e STUDIO FREM
Queste iniziative mirano a rivelare l’intrigante connubio tra industrializzazione e creatività.
FREM ARTE: la produzione per la creatività
Ad Elmas FREM ARTE trasforma l’acciaio per cementarmato in arte e design.
L’acciaio presagomato, un materiale anonimo e povero, prende vita
in straordinarie opere d’arte, installazioni ed allestimenti per spazi
pubblici e privati, spesso concepiti come arredo urbano.
Un materiale grezzo e non raffinato come l’acciaio può dar vita ad opere eleganti e sinuose.
Sostenibilità ed innovazione si uniscono: gli Artisti utilizzano materiali riciclati e scarti di produzione per creare bellezza e valore.
La sede offre ad Architetti ed Artisti un’officina attrezzata e l’abilità degli Operai specializzati per unire industrializzazione ed arte.
Artisti in Sede:
Andre Forges Davanzati
Paulina Herrera Letelier
PRESS
Andrea Forges Davanzati ha avviato i suoi primi studi sotto la guida di Bruno Munari, Carlo Mo, Kengiro Azuma e Giancarlo Marchese. La sua ricerca si focalizza prevalentemente sulla scultura in acciaio inossidabile, con particolare attenzione all’analisi delle strutture naturali, spesso caratterizzate da movimento. Questi studi trovano applicazione sia nelle piccole sculture, sia nelle grandi installazioni pubbliche.
Il frutto di tali approfondimenti ha portato anche alla realizzazione artigianale di manufatti architettonici come ringhiere, cancelli, scale, coperture, gazebo e protezioni, utilizzati in progetti sia pubblici sia privati.
Oltre alla sua attività di scultore e architetto, nel 1991 Andrea ha iniziato a partecipare a mostre collettive con opere grafiche e incisioni. In collaborazione con il gruppo “Venature”, ha esposto in diverse città, tra cui Milano, Sondrio, Bergamo e Berlino.
PRESS
Paulina Herrera Letelier Nata a Santiago del Cile nel 1978. È cresciuta tra Messico e Cile, dove si è laureata in Architettura presso l’Universidad Central. Dal 2005 vive a Cagliari.
Il suo lavoro si svolge spostandosi fra i campi delle arti visive, l’architettura ed il design, portando avanti un’unica ricerca artistica basata sulla percezione dello spazio in movimento e sul rapporto fra lo spazio fisico e gli individui che lo abitano.
Ha partecipato a diversi programmi di residenza artistica e fiere d’arte collettive in gallerie e musei e alcuni dei suoi lavori fanno parte di collezioni pubbliche. Nel campo del design attualmente collabora con diversi artigiani, aziende e professionisti come Mariantonia Urru, FREM GROUP, Yokoyama TATAMI.
Da gennaio del 2022 fa parte del collettivo Boh For Sure
Andrea Forges Davanzati, Wire Flamingos, 768×506, Cagliari
Strutture in wire frame degli uccelli simbolo di Cagliari, un tempo sottoposti a migrazione per trovare climi e alimenti migliori e oggi stanziali nei ricchi stagni e saline intorno la città.
Celebrati a Cagliari come Genti Rubbia, la gente rossa, elevati a persone fisiche e cittadini, sono modellati a mano in Frem, simbolo dell’unione tra arte e industria.
Andrea Forges Davanzati, Scala Fibonacci, Cagliari Elmas
Rappresentativa del rapporto ideale naturale creato da Fibonacci, la scala interna alla sede di Cagliari Elmas celebra l’ingegno nell’uso della geometria presente nella lunghezza sia nella sezione dei segmenti in ferro da edilizia di produzione Frem.
PRESS
Paulina Herrera Letelier, On Wave, Milano, ph Barbara Pau
STUDIO FREM: creative space and art residence
A Melegnano nasce STUDIO FREM, un centro dedicato alla promozione dell’arte ed alle residenze d’artista, dove creatività e mondo del lavoro si incontrano.
STUDIO FREM è un incubatore di idee in cui artisti ed operai specializzati collaborano, sperimentano e si confrontano, dando vita a progetti innovativi.
Il cuore del progetto è questa interazione unica, che trasforma lo spazio della fabbrica in un luogo dinamico di scambio tra arte e produzione.
Attraverso residenze e collaborazioni trasversali, STUDIO FREM crea un ponte tra discipline e competenze diverse, favorendo un ambiente di lavoro stimolante, produttivo ed aperto alla contaminazione creativa
Artisti in residenza:
Francesco Meloni
Jasmin Prezioso
Omarr Meijer
PRESS
Francesco Meloni (Italia, 1973) vive tra Cagliari e Milano.
Formatosi al Liceo Artistico di Cagliari, approfondisce il suo percorso al London College of Communication e alla Photofusion di Londra, conseguendo la Laurea in Filosofia e il Master in “Pedagogia dell’Espressione” presso l’Università Roma Tre. Artista multidisciplinare noto fino al 2020 con lo pseudonimo di Mei Ziqian, utilizza le metafore architettoniche, il reportage e l’indagine sul campo nel contesto delle aree in costruzione, instaurando strette connessioni con gli operai coinvolti nei progetti.
L’artista ha conseguito riconoscimenti nazionali e internazionali tra i quali si segnala il primo premio alla Florence Biennal del 2011 (sezione installazioni), Signal Festival, Factory Art Berlin, Combat Prize, Yicca Prize, Premio Nocivelli, Exibart Prize N2, Un-fair Milano, Viafarini-in-Residence nelle annualità 2022 e 2023. Finalista Exibart Prize N5, è attualmente in residenza presso lo Studio Frem Milano.
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Jasmin Prezioso (Italia, 1998) vive e studia tra la provincia di Monza e Milano.
Frequenta il Liceo Artistico Nanni Valentini di Monza diplomandosi in Scenografia, consegue un diploma di specializzazione come truccatrice Effetti Speciali SFX per il cinema e il teatro presso la Società Umanitaria di Milano, per poi laurearsi in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università La Statale di Milano con una tesi in estetica intitolata Estetica degli spazi espositivi: luce, colore, vuoto. Ad oggi è laureanda alla facoltà magistrale di Storia e Critica dell’arte, presso la stessa.
Nel 2022 vince il Premio Speciale per la stesura di un testo critico su Cesare Peverelli, patrocinato dall’archivio Peverelli e da Casa Museo Boschi di Stefano e, nello stesso anno, inizia a scrivere per diverse testate di settore artistico. Nel 2024 collabora come responsabile di ricerca sezione arte e artisti presso Fondazione Corrente per l’istituzione del museo permanente d’arte moderna Quarto Platano (Forte dei Marmi). Attualmente scrive su Exibart ed è nel comitato redazionale della rivista scientifica Materiali di Estetica, redatta dall’Università Statale di Milano.
È stata selezionata per il Premio Arti visive San Fedele 2024/2025.
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Omar Meijer (Lecco, 1998) si è laureato nel 2022 in Nuove Tecnologie per l’Arte presso l’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo, ha partecipato a mostre collettive e festival d’arte in Italia, Regno Unito, Belgio e Polonia. È membro fondatore del collettivo d’arte Teste di Idra (Lecco). Nel 2023 ha vinto il primo premio del concorso ArteImpresa – IX Edizione, “Energie del Cambiamento” nel contesto di Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura. Attualmente è in residenza presso Studio Frem.
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Francesco Meloni, Tegola#1
2024 Mixed Media (wood-iron-acrylic spray) 70x35x3 cm
Tegola#1 è l’opera prima della serie Tegole (2024 – in progress): reinterpretazione dell’elemento abitativo e costruttivo che richiama al simbolismo antropologico del Totem come oggetto-guida che protegge un gruppo sociale Attraversata da linee che alludono all’acciaio presagomato, l’opera richiama a un movimento di flessione della materia fluido e dinamico, invitando a ridisegnare le traiettorie esistenziali che ci rappresentano nella contemporaneità. Tegola#1 è un’invocazione a riflettere su un’inversione di passo che celebri materiale e spirituale in forma universale.
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Francesco Meloni, Paesaggio#2
2024 Mixed Media (wood-iron-acrylic spray) 104,7x120x5 cm
Parte fondante del progetto C-Paisagens#3 (dal portoghese “Contro-Paesaggi” – 2024 – in progress), Paesaggio#2 inaugura la serie dei Paesaggi Industriali.
Realizzata in acciaio presagomato saldato, discosto dal piano di superficie, l’opera richiama la visuale di un paesaggio montano percepito dallo spazio di lavoro di una fabbrica, portando la riflessione sulla condizione di subalternità dell’uomo contemporaneo.
I “Contro-Paesaggi” sono segni liberatori che invitano alla co-creazione di nuovi orizzonti esperienziali e che riconfigurano il racconto estetico attraverso il prisma delle relazioni sociali e del lavoro al fine di comprendere come la realtà si manifesta, ci influenza e ci illude.
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Jasmin Prezioso, Navigare lo stesso mare,
ferro e spray acrilico, progetto appendiabili, ph Desiree Prezioso 2024
Navigare lo stesso mare è un progetto di design industriale che integra aspetti artistici e quotidiani, dando forma ad un oggetto ibrido che diventi simbolo di una riflessione profonda sulla società, sul lavoro, sull’arte. Il soggetto della barchetta di carta che viaggia su di un cosmo viene tramutato in appendiabiti e restituito tramite le qualità intrinseche del ferro. Lontano dall’essere trattato come un oggetto fragile, si presenta come uno strumento d’ utilizzo continuativo; la sua forza risiede nella capacità di adattarsi a un uso dinamico, senza mai perdere la sua valenza estetica e concettuale. In aperta collaborazione con il personale aziendale, sfuma il confine tra arte e lavoro. Prendendo la forma di appendiabiti, diventa modulatore di spazi architettonici e catalizzatore di socialità, ponendosi come opera-oggetto che vive nell’utilizzo, nell’apparente banalità delle ritualità trasparenti. Attraverso la disposizione quotidiana di oggetti vari in divenire, l’opera stessa diventa una cartina tornasole di frammenti d’umanità che, posizionati all’ingresso di un ambiente comune, si intrecciano in una trama invisibile e orizzontale. Qui l’arte non si impone ma accoglie e raccoglie, sparendo sotto i vestiti dello Spirito Comune.
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Jasmin Prezioso, Stelle Cadute, led incastonati in box industriali (ferro e legno cartonato forati) e lavorate con smalti, sabbia, acrilici, 2023/2024
installation view “il futuro è una schiuma cosmica” a cura di Gheddo Project (TO), ph Fabiana Amato, 2024
Incastonate in box costruite con scarti industriali, le installazioni luminose diventano modulatori di luce in cui l’elemento del varco diventa fondamentale. Vivere a contatto con il silenzio, il buio e l’assenza vuol dire imparare a cogliere, anche per un secondo, l’infinito che si manifesta nel contenitore del vuoto. Percepire l’ombra come spazio potenziale che tutto contiene, dove l’energia si può alimentare come un fuoco che scalda: è quando si chiudono gli occhi, o nel buio della notte, che si accende la fiamma dell’immaginazione umana, catapultata dall’aria fino alla terra proprio come una stella caduta. Il buio è un assaggio di infinito, una grande scatola scenica dove la mente può prendere il volo nello spazio libero e ancora selvaggio.
Le due stelle cadute, catturate in elementi industriali che fungono da limite di studio, sprigionano la propria potenza attraverso varchi e fessure sulla superficie, rimettendo in discussione il discorso delle dualità apparenti tra luce/ buio, pieno/vuoto, materia/antimateria.
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Omar Meijer, Dogma
incisione solare su lastra di basalto, 65x52x2cm, 2024
Dogma è una pietra di basalto scolpita con la sola forza della luce solare. Come se l’astro ci parlasse in prima persona, la frase “Non avrai altro Sole al di fuori di me” richiama il primo dei dieci comandamenti scritti su due tavole per mano di Dio e donate a Mosè.
L’opera ha la funzione di porre lo spettatore in un diverso punto di vista, dove il Sole è protagonista, trait d’union delle opere e dell’attuale ricerca artistica.
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Omar Meijer, Confine Oltre la Luce
Incisione Solare su ciottoli di pietra, 100 x 8 x 4cm, 2024
Presentando una linea d’ombra incisa grazie alla sola forza della luce sulla superficie di alcune pietre che fungono da confine spaziale e temporale tra luce e oscurità, l’opera intende fissare nel tempo il movimento della luce naturale, lento e inesorabile a cui però non capita quasi mai di fare caso. Con quest’opera l’artista invita a riflettere sui movimenti lenti e inesorabili del tempo solare e sulla sua manifestazione attraverso immagini quotidiane come il semplice movimento delle ombre attorno a noi invitandoci a rallentare le nostre vite per riscoprire dettagli che ci stiamo perdendo nella frenesia della nostra società.