ALESSANDRO SAMBINI “Human Image Recognition” a cura di Andrea Tinterri e Luca Zuccala con il contributo di Giorgia Ligasacchi 11 aprile – 27 giugno 2024 BPER Banca Private Cesare Ponti, Piazza Duomo, 19 Anteprima stampa: 10 aprile 2024, ore 11.00 – 14.00 Per informazioni e accrediti: press@paolamanfredi.com |
Alessandro Sambini, Human Image Recognition |
La Galleria BPER Banca presenta, presso gli spazi della nuova BPER Banca Private Cesare Ponti a Milano: Human Image Recognition, personale dell’artista Alessandro Sambini. Curata da Andrea Tinterri e Luca Zuccala, con il contributo di Giorgia Ligasacchi, consulente d’arte, in collaborazione con il team arte di Pavesio e Associati with Negri-Clementi e Galleria Indice e con il Patrocinio del Comune di Milano, la mostra è aperta al pubblico gratuitamente su prenotazione e parzialmente visibile all’esterno attraverso le vetrine affacciate su strada, da giovedì 11 aprile a giovedì 27 giugno 2024. Si tratta della prima mostra che La Galleria BPER Banca dedica alla fotografia contemporanea, ma anche del secondo progetto espositivo presentato a Milano, dopo il successo della mostra “All that glitters is not gold” di Fabrizio Dusi curata da Giorgia Ligasacchi, negli storici locali di Piazza Duomo, diventati oggi la sede della private bank BPER Banca Private Cesare Ponti. «Con questa mostra apriamo alla cittadinanza gli spazi di un luogo storico, caro ai milanesi, ma difficilmente accessibile se non in occasioni molto particolari come questa. – spiega Sabrina Bianchi, Responsabile del Patrimonio Culturale di BPER Banca – Allo stesso tempo “Human Image Recognition” è un invito a riflettere su tematiche attuali che ci coinvolgono come cittadini ma anche come istituzione, essendo parte della nostra missione restituire valore sociale alla collettività. Crediamo infatti che sia nostra precisa responsabilità offrire, attraverso l’arte e la nostra corporate collection, momenti di riflessione condivisa: il nostro obiettivo è fare emergere l’importanza dell’ingegno umano, della fantasia come nutrimento imprescindibile, al di là di tutti i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie che rimangono semplicemente strumenti al servizio dell’uomo.» Human Image Recognition presenta un corpo di opere inedite, concepite appositamente per questa occasione, e prosegue l’omonimo progetto di ricerca espressiva avviato nel 2021 in cui Alessandro Sambini riflette sulle relazioni tra uomo e nuove tecnologie, intervenendo su immagini preesistenti, modificandole e alterandole con l’inserimento di altre informazioni. L’artista agisce come l’algoritmo “Image Recognition” progettato per analizzare i contenuti visivi: seziona parti dell’immagine delimitandole all’interno di quadrati o rettangoli e assegnando a ciascuna di esse una didascalia, accompagnata dalla percentuale di affidabilità dell’operazione. Sambini crea delle associazioni rispetto a quello che già conosce e alla sua immaginazione, per dare corpo a un nuovo contenuto. Esattamente come farebbe l’intelligenza artificiale, l’artista interviene su porzioni di immagini, le osserva cercando di distanziarsi dalla visione d’insieme elaborando un proprio vocabolario visivo. In questo modo rivela e mostra un presunto fallimento della macchina, ma grazie a esso restituisce un universo immaginifico altrimenti insondabile. L’intervento sull’immagine viene realizzato con un pennarello, un gesto artigianale che recupera la scrittura e il tratto incerto e unico della mano. Sambini apprende dalla macchina un metodo che innesca un’esplosione iconografica e dilata l’opera mostrando le sue intrinseche possibilità. La mostra evidenzia tre casi studio, verifiche di un metodo che interroga non solo la relazione tra intelligenza artificiale e immagine, ma anche i funzionamenti stessi di questa tecnologia per misurare invece la capacità dell’essere umano di acutizzare la visione e problematizzare il visibile. In particolare, tre grandi opere allestite in corrispondenza delle vetrine che affacciano su via Mengoni, visibili al pubblico lungo l’arco di tutta la giornata, sono il risultato di un esame condotto sul quadro di Francesco Hayez Maria Stuarda che sale al patibolo (1827), parte delle collezioni di BPER Banca. Alessandro Sambini guarda all’opera dell’artista veneziano scomponendola in tre pale e lavorando su di essa con lo stesso metodo diagnostico. Il racconto e il significato dell’opera originaria sono volutamente elusi, il quadro viene considerato e trattato in quanto immagine: una composizione di volti, corpi, edifici che si susseguono nello spazio. Sambini lavora su un doppio piano, fronte e retro. Se all’interno dello spazio espositivo le tre grandi opere sono visibili frontalmente, dalla strada, sono invece riprodotti solo alcuni particolari, creando così una sinergia di scala tra interno ed esterno, trasformando la vetrina in una lente di ingrandimento altamente performante. Le altre opere che costituiscono il nucleo espositivo, invece, si concentrano su un doppio versante. Da una parte fotografie che raffigurano luoghi di villeggiatura, assolati e cristallini, che potrebbero provenire da poster o cartoline pubblicitarie di qualche agenzia di viaggio; dall’altra immagini create dall’intelligenza artificiale che simulano vedute di paesaggi di importanti artisti della storia dell’arte moderna e contemporanea. Anche in questi lavori le immagini dilatano la loro funzione originaria. Gli interventi di Sambini, come nel caso dell’opera di Hayez, moltiplicano i piani della rappresentazione evidenziando una fitta rete di sottotesti. La mostra prevede la permanenza dell’artista in residenza all’interno degli spazi di BPER Banca Private Cesare Ponti. Alessandro Sambini, nel corso delle giornate di apertura, occuperà una scrivania della sede milanese, si dedicherà all’elaborazione di una progettualità mirata all’analisi degli strumenti creativi generativi dell’intelligenza artificiale. La ricerca è finalizzata all’elaborazione di un catalogo visivo che si tramuterà in una pubblicazione cartacea. Con Human Image Recognition Alessandro Sambini inscena un dialogo con l’intelligenza artificiale, spostando però l’azione generativa sull’essere umano (Human) e proponendo un rapporto paritetico con lo strumento tecnologico. In questo caso non vengono messe in luce le insidie della macchina designando scenari distopici, ma piuttosto l’opportunità di un metodo che rivela una potenzialità visionaria altrimenti inespressa. Una diversa forma d’immaginazione. La mostra è accompagnata dai testi critici di Andrea Tinterri – critico d’arte, curatore e direttore artistico di Galleria Indice, e di Mauro Zanchi – critico d’arte, curatore e direttore del museo BACO (Base Arte Contemporanea Odierna) di Bergamo dal 2011. CONTATTI PER LA STAMPA PCM Studio di Paola C. Manfredi | Via Farini, 70 | 20159 Milano press@paolamanfredi.com | www.paolamanfredi.com Federica Farci | federica@paolamanfredi.com – m. +39 342 051 5787 Francesca Ceriani | francesca@paolamanfredi.com – m. +39 340 9182004 Ufficio Media Relations BPER Banca Via Aristotele 195, 41126 Modena relest@bper.it |
LA GALLERIA BPER BANCA La Galleria BPER Banca è la realtà culturale corporate che valorizza, tutela e rende fruibile il patrimonio artistico e archivistico della banca. BPER Banca crede in una cultura diffusa e si impegna affinché la propria corporate collection possa essere sempre accessibile, vicina ai territori e in continua evoluzione. Promuove il patrimonio culturale con obiettivi di responsabilità sociale, stimolando riflessioni su tematiche attuali e rilevanti, con una particolare attenzione alle nuove generazioni, per un futuro equo, consapevole e sostenibile. Lo spazio espositivo di Modena ospita mostre temporanee dinamiche che presentano i capolavori della corporate collection di BPER Banca, diventando così luogo di scambio e d’incontro, dove l’arte e la cultura sono protagoniste di una continua ricerca scientifica. ALESSANDRO SAMBINI Nato a Rovigo nel 1982, vive e lavora a Milano. Dopo aver conseguito la laurea in Design e Arti presso la Libera Università di Bolzano e un Master in Research Architecture presso il dipartimento di Visual Cultures del Goldsmiths College di Londra, si trasferisce a Milano. Qui inizia a lavorare con la fotografia, il video e altri supporti multimediali e a interrogarsi sulle esigenze e le modalità che regolano la produzione di nuove immagini, la loro circolazione e diffusione e i diversi ambiti di relazione tra l’immagine stessa e il suo pubblico. Dal 2018 insegna alla NABA, Photography al biennio di Studi Curatoriali e Visual Communication all’interno dell’MA in Photography e Visual Design; conduce, inoltre, un workshop alla LABA di Brescia. Nel 2022 lavora alla commissione pubblica 13 Fotografi per 13 Musei, lanciata dalla Direzione Regionale Musei della Lombardia con un progetto site specific sulla Cappella Espiatoria di Monza, messo in mostra in una collettiva omonima a Palazzo Reale di Milano nella primavera 2023. Dal 2019 lavora alla performance pubblica 1624 e dal 2021 al progetto MARIO che ha presentato ad ARTISSIMA 2021 a Torino e alla personale L’Era dei Giganti nel 2023 all’interno della Galleria Michela Rizzo. Nel 2022 realizza la performance TECNOCOPIA all’interno dello spazio di Adiacenze, Bologna. Nel 2020 in occasione della 16ª Giornata del Contemporaneo è stato invitato dal MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, a sviluppare un progetto site specific dal titolo The Gallery Revolve 2; ha inoltre partecipato a Metafotografia (2), Le Mutazioni Delle Immagini, BACO, Bergamo, a cura di Sara Benaglia e Mauro Zanchi. Nel 2018 ha partecipato a Talking (about) Images, Galleria Škuc, Lublijana, a cura di Francesca Lazzarini. Nel 2017 ha preso parte alla mostra collettiva Fuocoapaesaggio a cura di Dolomiti Contemporanee ed è stato selezionato per partecipare a Plat(t)form 2017 presso il Fotomuseum di Winterthur; nel 2016 il Fondo Privato Acquisizioni per l’arte contemporanea di ArtVerona ha selezionato l’opera People at an exhibition per l’acquisizione. La stessa opera è stata presentata in occasione dell’omonima mostra personale curata da Denis Isaia nel luglio 2016 presso la Galleria Michela Rizzo. Nello stesso anno ha partecipato alla collettiva Stories From the Edge, curata da Francesca Lazzarini, presso la Kunsthaus di Graz (Austria) e alla mostra On New Italian Photography, curata da Fantom presso la Galleria Viasaterna (Milano 2016). I progetti dell’artista sono stati presentati anche in occasione di: Foto/Industria, II Biennale di Fotografia Industriale, a cura di François Hébel, presso il MAST (Bologna, 2015); Flags, presso Serra dei Giardini, a cura di Elena Forin (Venezia, 2014); Lo Spettatore Emancipato, a cura di Angela Madesani, presso la Galleria Giovanni Bonelli (Milano, 2014). Ha collaborato con diverse istituzioni, tra cui MUSEION, MUFOCO, MAST, MA*GA e Triennale di Milano. Nel 2022 ha vinto il Premio New Post-Photography al MIA e nel 2021 ha vinto il Premio Fabbri, nella sezione Fotografia Contemporanea; nel 2009 ha vinto il XXIII Premio Gallarate Per Le Arti Visive, Terzo Paesaggio. Fotografia Italiana Oggi e nello stesso anno è stato finalista del premio GD4PhotoArt, promosso dal MAST. È cofondatore del collettivo POIUYT, insieme a Francesca Lazzarini, Gaia Tedone, The Cool Couple e Discipula, e le sue opere sono presenti nelle collezioni d’arte pubbliche italiane di MART, MAGA, MUFOCO e Fondazione MAST. La sua ricerca è sostenuta da Galleria Michela Rizzo di Venezia, MLZ Art Dep di Trieste e Indice di Milano. |