Rigaff, al secolo Riccardo Gaffuri, torna con la sua Street Art, o per meglio dire “sticky art”, per le strade della città di Milano.
In particolare si tratta di due nuove opere, sempre molto particolari e sempre molto ricche di contenuti che si nascondono dietro la “facciata”.
-La prima opera si trova in Via Melchiorre Gioia in prossimità dell’ingresso dell’NH Collection Hotels, in quel fabbricato dismesso oggetto di molte altre opere di Street Art, tra cui due già realizzate dallo stesso Rigaff e che a giugno aveva fatto particolare scalpore (la famosa opera di Salvini e Vannacci in un abbraccio appassionato).
Questa nuova opera fa sempre parte della Collezione Politic POP ma è dedicata al panorama internazionale; Rigaff immagina Vladimir Putin e Kim Jong-un nelle vesti dei due comici più famosi mai esistiti Stanlio ed Olio. Il titolo dell’opera, che campeggia nell’immagine stessa tradotto nelle lingue più emblematiche, ci trasmette tutta la carica emotiva di questo quadro rappresentando per l’autore quasi un auspicio o addirittura una preghiera … “I want Laugh, not die”. Per Riccardo trasmettere messaggi e contenuti attraverso l’ironia sta diventando sempre più una consuetudine, forse perché riflettere con leggerezza può condurre più facilmente a raggiungere l’obiettivo.
-La seconda opera si trova in Piazzale Loreto all’incrocio con Via Andrea Costa, posizionata sulla superficie bianca di quel piccolo e basso edificio che permette l’ingresso pedonale nel parcheggio sotterraneo omonimo.
Questa nuova opera fa parte della conosciuta Collezione DUELS (duelli), la collezione che ha reso noto Rigaff a Milano e che, con più di 30 opere, ha trasformato la città in una galleria d’arte a cielo aperto; ad esempio in Piazzale Loreto ci sono già altre due opere posizionate in passato e tutt’ora visibili.
Con questa nuova opera, dal titolo Duel N. 58 “Divisione & Unità”, Rigaff vuole commemorare una ricorrenza che il prossimo 9 novembre porterà a 35 candeline uno degli accadimenti più importanti della storia recente, anche se del secolo scorso: la caduta del muro di Berlino.
Anche in questo caso Riccardo Gaffuri ha voluto far riflettere con un’opera emblematica e quasi onirica, da una parte la rappresentazione del vecchio muro di “divisione”, colorato, sporcato e parlante, dall’altra la Porta di Brandeburgo “unita” al resto della città in una sorta di visione rosea trasognata.
Dunque ancora una volta un duello, uno scontro tra concetti opposti …
UFFICIO STAMPA
FrigerioPress – Laura Frigerio
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