Platea | Palazzo Galeano presenta Marco De Sanctis “Le piangenti” A cura di Platea 25 gennaio – 16 marzo 2025 Sabato 25 gennaio 2025 Ore 19.00: Opening pubblico “Le piangenti” Palazzo Galeano, Corso Umberto I, 50 Ore 20.00: “Cheung” performance musicale di American Ghost Bird in collaborazione con Associazione Argine Cortile Biblioteca Laudense (Caffè Letterario), via Fanfulla, 2 “Tutto il mio folle amore lo soffia il cielo” Pier Paolo Pasolini Platea | Palazzo Galeano presenta da sabato 25 gennaio a domenica 16 marzo 2025 “Le piangenti”, personale di Marco De Sanctis, che inaugura la nuova programmazione espositiva pensata per il 2025. La mostra si sviluppa come un duplice intervento che coinvolge la vetrina di Palazzo Galeano in Corso Umberto, dove è esposta una nuova produzione su carta dedicata alle nuvole e il cortile della Biblioteca Laudense in via Fanfulla 2 che ospita una scultura che, come evoca il titolo, è tratta dalla serie intitolata “Les Pleureuses”. Per festeggiare insieme alla comunità lodigiana la ripresa delle attività, in occasione dell’opening pubblico della mostra sabato 25 gennaio 2025, a partire dalle ore 20.00, Associazione Argine presenta “Cheung” performance musicale del sound artist American Ghost Bird. Les pleureuses (the Weepers), Les Pleureurs (The Weepers) 2023-24 bronze dust, iper-saturated mineral-salt solution, mixed bronze patinas on paper, 79 x110 cm. “Le Piangenti”, termine che declina l’intera serie al femminile anche se non identifica il genere esteriore dei soggetti, raffigurano calchi di frammenti di sculture classiche, modificati con l’innesto di elementi naturali all’altezza della fronte. Attraverso l’apposizione di ossidi e l’esposizione alla pioggia, questi inserimenti generano reazioni chimiche dando così corpo a delle colature che rievocano il pianto. Un pianto liberatorio che non rimanda alla debolezza quanto al lamento funebre, richiamando alla memoria le antiche figure delle prefiche che avevano un ruolo fondamentale nell’elaborazione collettiva del lutto, assumendo comportamenti codificati e rituali. La scultura “La Pleureuse (The Sweeper)” presentata presso il cortile della Biblioteca Laudense è il risultato della fusione in bronzo di un busto che riprende il modello classico del Laocoonte, sulla cui fronte sono state impiantate due grandi foglie d’agave. La pioggia, convogliata verso le orbite oculari, attraverso la reazione di ossidi metallici, ha generato delle lacrime verderame enfatizzando la carica espressiva dell’immagine. Anche le opere su carta sono soggette a una reazione chimica. Il nuovo lavoro dal titolo che occupa la vetrina è realizzato su di un supporto preparato con sali (nitrati, solfato di rame e sali minerari mescolati a polvere di bronzo e ossidi di rame) che, posti a contatto con la pioggia, creano delle forme risultate dalle colature. Come se l’artista avesse commissionato alle precipitazioni lodigiane il disegno delle nuvole. L’approccio plastico di Marco De Sanctis affronta contemporaneamente lo statuto dell’immagine, la nozione di tempo e l’atto della creazione. Il tempo è una nozione cruciale per comprendere il lavoro dell’artista e la sua ultima produzione. Diventa un concetto da rivedere che funziona come entità quantificabile necessaria per il processo creativo e per l’esperienza intima richiesta dalle opere. I medium sono plurali e interrogano tanto l’oggetto quanto l’ambiente che lo ospita, rendendo l’immagine/oggetto costruito non più aneddotico, ma essenziale per la comprensione dell’opera. Il messaggio non è mai politico, è semplicemente la testimonianza di un pensiero profondo, l’immagine visibile di una verità invisibile, uno spunto di riflessione per lo spettatore che si riappropria dell’atto di creazione perpetuandolo. La mostra si inserisce nell’ambito delle progettualità dedicate all’indagine sulla rinegoziazione dei concetti di natura e artificio e di natura e cultura, legandola al paesaggio lodigiano, i cui elementi naturali diventano co-autori del lavoro artistico. Una riflessione avviata nel 2022 con l’installazione di Alberonero, al secolo Luca Boffi, che ricreava una nebbia artificiale per comporre un paesaggio mutevole all’interno della vetrina, fino all’offuscamento totale dello sguardo. L’anno successivo, la scultura di Fabio Roncato utilizzava la forza della corrente dell’Adda per comporre una scultura, tramite lo sversamento di cera fusa nell’acqua, che cattura la potenza del fiume. Nel 2024, Mariateresa Sartori ha fatto ricorso al vento che soffia sulle rive dell’Adda per “scrivere” il suo lavoro. Marco De Sanctis utilizza invece le precipitazioni atmosferiche come matrice morfogenetica e alchemica per il suo lavoro. Un ulteriore passo nell’indagine che Platea | Palazzo Galeano sta svolgendo sull’interrelazione tra paesaggio, creazione artistica e specificità locale, in questo rientra anche la collaborazione con le più interessanti realtà sviluppatesi sul territorio come Associazione Argine che ha proposto “Cheung” di American Ghost Bird. La performance musicale esplora le potenzialità del suono e la sua profondità, celebrandolo con un set di composizione dal vivo all’interno di uno spazio estremamente suggestivo, come il cortile dello storico Palazzo dei Filippini, nel cuore di Lodi. Marco De Sanctis desidera ringraziare Platea | Palazzo Galeano per il supporto; Max Tomasinelli, fondatore di Doxdora Art Residency, Torino, per il sostegno nella produzione dell’opera “La Pleureuse (The Sweeper)”; Matteo Cavalleri, presidente dell’Associazione Argine e tutto lo staff. Scarica la cartella stampa completa di “Le piangenti” Marco De Sanctis (1983, Milano, Italia) vive e lavora a Bruxelles. Le opere di De Sanctis sono state esposte in mostre personali e collettive a livello nazionale e internazionale in sedi quali “Sublimated”, Dauwens & Beernaert Gallery, L’Art de Rien, Centrale Brussels, La Chute, Eduardo Secci, Firenze (2022); Appocundria, Dauwens & Beernaert Gallery, Bruxelles (2020); Transalantico, Mana Contemporary, Jersey City USA (2019); Les Portes Royales, Art on Paper, Bozar, Bruxelles (2018); Crepusculo, Artissima, Art Fair, Torino (2018); Ossessione, Palazzo Monti, Brescia (2018); Monographie D’Artiste 10+7, Musée Mediatine, Bruxelles (2017); “a rebour” Dauwens & Beernaert Gallery (2017); Futuri Interiori, Fondazione Rivoli2, Milano (2016); “shoreline” Francis Carrette gallery (2015). Marco De Sanctis (1983) è nato a Milano, ma è cresciuto nella pianura lodigiana, assorbendone le solitudini, le umide densità e la materialità terrigna. Si trasferisce a studiare a Bruxelles, dove rimane poi a vivere e a sviluppare il suo percorso artistico in una climatologia altrettanto umida e in un ambiente artistico fertile e multiculturale. Come si legge nella sua biografia, il suo dispositivo di pensiero si addensa intorno ai temi dello “statuto dell’immagine, la nozione di tempo e l’atto di creazione”. In un contesto che potremmo definire con Rosalind Krauss “postmediale”, produce i suoi lavori attraverso svariati medium che non sono mai preponderanti o specifici per la sua pratica artistica, che predilige invece l’unità di intenti nella produzione di “food for thoughts” per una riappropriazione dell’atto di creazione da parte dello spettatore; tema particolarmente caro al programma Platea Palazzo Galeano. In un continuo movimento tra lo scultoreo, l’alchemico, la reazione chimica, la forza dell’energia primaria e l’appropriazione di immagini dalla storia dell’arte e dalla storia culturale, produce materialità visiva di parole su sfere di marmo, rotture gestuali di lastre di vetro Blu di Prussia, reazioni di ossidi metallici con precipitazioni atmosferiche, trasferimento su carta della forma di spade rituali tramite il fuoco, utilizzo di frammenti di sculture classiche o monumenti funebri con impiantati elementi naturali sulla fronte e lasciati reagire, attraverso l’apposizione di ossidi, sotto la pioggia. Argine Argine è un’associazione di promozione sociale animata da professionisti provenienti del mondo delle arti, della cultura, dell’architettura e delle scienze sociali nata a Lodi nel 2023 con l’obiettivo di arricchire l’offerta culturale e sociale del territorio, supportando le iniziative del suo tessuto economico. |
Associazione Platea | Palazzo Galeano e.t.s. Platea | Palazzo Galeano è un’associazione culturale nata a Lodi nel 2020 con lo scopo di promuovere l’arte in tutte le sue forme sul territorio locale con una prospettiva internazionale, sviluppando forme inedite di mecenatismo rivolte ai giovani talenti creativi che prevedono il coinvolgimento di artisti affermati e gallerie d’arte di primaria importanza. I soci fondatori sono un gruppo di amici appassionati di arte contemporanea e architettura e amanti della propria città: Claudia Ferrari, Laura Ferrari, Carlo Orsini, Luca Bucci, Lorenzo Bucci, Gianluigi Corsi. L’attività dell’associazione prevede la presentazione di progetti d’arte e cultura contemporanea presso lo spazio espositivo ricavato nella facciata di Palazzo Galeano, nel centro storico di Lodi: Platea. Una vetrina sempre illuminata, visibile di giorno come di notte, inaccessibile dall’esterno. Platea deve il suo nome – che contiene un preciso intento programmatico – a una generosa concessione dell’artista Marcello Maloberti, lodigiano di nascita, che, nel fare dono all’Associazione di quello che avrebbe dovuto essere il titolo di una sua nuova performance, ha detto: “Platea è l’omaggio alla città. Il nome dello spazio sottolinea l’importanza del pubblico, disposto in una grande ‘platea’, che poi è la città di Lodi, ma anche, citando Harald Szeemann, la ‘platea’ dell’umanità. E per me, il pubblico è il mio corpo.” Il progetto si basa sul concetto di “platea”, intesa anche come modalità molto attuale di esporre, di organizzare il display, in cui l’opera si offre allo sguardo del passante che inconsapevolmente la incrocia sul suo cammino. Per questo motivo, le opere che comporranno i cicli espositivi protagonisti di Platea saranno selezionate per la loro capacità di suscitare “un incidente di sguardo”, come annunciato nel Manifesto composto dall’associazione. Nel 2023 Platea è cresciuta inaugurando un nuovo spazio in via Maddalena, Platea Project, e facendosi promotrice del primo weekend d’arte a Lodi: “Lodi Baséll”. Nello stesso anno, il Sole 24 Ore segnala Platea tra i “100 Luoghi del Contemporaneo in Italia”, pubblicazione curata dal critico d’arte e divulgatore, Nicolas Ballario, che traccia una mappatura dei più interessanti spazi dedicati all’arte contemporanea in Italia. Nel 2024 Platea ha dato vita al suo primo progetto editoriale, un volume curato dal collettivo genovese Palazzo Bronzo, edito in occasione del palinsesto FARE COLLETTIVO. Hanno esposto da Platea Marcello Maloberti, Vittoria Viale, Silvia Berry, Giulio Locatelli, Vittoria Mazzonis, Alberonero (Luca Boffi), Luca Trevisani, Debora Martino, Alessandro Manfrin, Maria Vittoria Cavazzana, Marco Sgarbossa, Fabio Roncato, Rä di Martino, Valerio D’Angelo, Martina Cioffi, Vittorio Zeppillo, Camilla Gurgone, Carlo Valsecchi, Mariateresa Sartori, RM, MRZB, Hardchitepture, Palazzo Bronzo. Hanno curato mostre e progetti per Platea Francesca Grossi, Gaspare Luigi Marcone, Giulia Menegale, Benedetta Monti e Niccolò Giacomazzi, Carlo Orsini, Palazzo Bronzo, Bianca Basile e Arianna Pace, Stefano Comensoli e Nicolò Colciago. Governance Claudia Ferrari, Presidente; Laura Ferrari, Vicepresidente; Luca Bucci, Progettista; Lorenzo Bucci, Social Media Manager; Gianluigi Corsi, Tesoriere. Main partner: Ferrari Giovanni Industria Casearia Spa; In-kind partner: Solux Led Lighting Technology; Verspieren Broker di Assicurazione. Platea | Palazzo Galeano Corso Umberto I, 50 – 26900, Lodi Website: www.platea.gallery | Instagram: platea_palazzogaleano | Contatti: info@platea.gallery |