
TERMINA LUNEDÌ DELL’ANGELO LA MOSTRA
“SGUARDI” DI ROBERTO RAMPINELLI
Bipielle Arte
Via Polenghi Lombardo
Spazio Tiziano Zalli, Lodi
Fino al 21 aprile 2025
Ingresso libero
Orari di apertura mostra ultimi giorni
Informazioni al pubblico
0371.580351 | bipiellearte@fondazionebipielle.it
Ultimo weekend per visitare la mostra di Roberto Rampinelli Sguardi, in programma alla Bipielle Arte di Lodi fino a lunedì 21 aprile compreso e che dal 28 marzo, giorno dell’inaugurazione, ad oggi è stata visitata da oltre 400 persone in soli 11 giorni: un numero non indifferente visto che l’esposizione è aperta al pubblico solo dal giovedì alla domenica.
Organizzata dalla Fondazione Banca Popolare di Lodi e curata da Simona Bartolena, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Lodi, la mostra include oltre ottanta opere che coprono un arco di quarant’anni di ricerca, dal 1985 al 2025, che evidenzia il ruolo centrale della grafica nell’opera di Rampinelli. L’artista ha trovato nella carta un potente strumento espressivo, utilizzando una combinazione di disegno, tecniche di stampa e pittura per creare opere che si pongono come spazi metafisici, in cui il segno, la luce e il colore non riflettono semplicemente la realtà, ma la trasformano, coinvolgendo lo spettatore a un livello emotivo profondo.
Le opere di Rampinelli non sono solo rappresentazioni visive, ma anche espressioni di un’intensa ricerca psicologica e emotiva. La tecnica incisoria, a lui particolarmente cara, gli consente di fissare l’impronta del gesto, dando vita a immagini che sembrano emergere da una tensione interiore. Ogni segno e incavo nella matrice è studiato per costruire una trama visiva che parli direttamente alla sensibilità del pubblico.
La mostra, che si apre con alcune opere giovanili realizzate negli anni Ottanta e si conclude con un lavoro del 2025, evidenzia come la ricerca di Rampinelli si ispiri a grandi maestri come Piero della Francesca, De Chirico, Carrà e Morandi, e ha due temi preponderanti, la natura morta e i paesaggi.
Le composizioni di natura morta, che includono oggetti, fiori e frutti, raccontano le motivazioni più profonde della sua ricerca artistica, con opere che, pur immersi nella realtà quotidiana, sfuggono alla banalità e acquisiscono una dimensione, metafisica, magica. La rigorosità stilistica delle opere riflette la sua formazione a Urbino con i maestri Renato Bruscaglia e Carlo Ceci, e un esempio di questa influenza è la serie delle Urne (2020), in cui il rigore delle prospettive e l’armonia geometrica delle forme si uniscono a un calore tattile nelle superfici.
Accanto alle nature morte, i paesaggi rivestono un’importanza fondamentale nel lavoro di Rampinelli. Per l’artista, il paesaggio è una visione interiore, un sogno, una poesia che richiama la tradizione romantica, ma che trova anche un parallelo con il pensiero del filosofo americano Henry David Thoreau. Il paesaggio, per Rampinelli, non è solo una rappresentazione della natura, ma una riflessione sul rapporto tra l’uomo e il mondo naturale, una meditazione sul silenzio e sull’osservazione.
Le opere di Rampinelli non si limitano a raccontare una storia, ma evocano un’emozione profonda che coinvolge chi le osserva. La sua ricerca è fortemente identitaria, con l’artista che cerca di portare lo spettatore dentro un percorso riflessivo e creativo che sfida le convenzioni. Come scrive Patrizia Foglia nel catalogo della mostra, le opere di Rampinelli hanno l’obiettivo di “dare senso alle cose”, di liberarle dal loro significato strumentale, e di farci guardare oltre, nel profondo, verso ciò che si cela oltre l’apparenza.
Gli Sguardi di Roberto Rampinelli offrono uno spunto per riflettere sul valore dell’arte come mezzo per comprendere la vita, per fermarsi a osservare e per trasformare gli oggetti e le situazioni quotidiane in simboli di una realtà più profonda e misteriosa. Rampinelli, con la sua straordinaria capacità di mescolare tecnica e poesia, invita lo spettatore a guardare oltre la superficie, a cercare il significato nascosto dietro le cose e a scoprire una visione del mondo che trascende il quotidiano.
Scrive Simona Bartolena nel suo testo in catalogo: “C’è una continuità esemplare nella ricerca di Rampinelli, un filo rosso che unisce tutti i lavori, rendendoli, pur essendo figli di stagioni diverse, frammenti di un unico grande paesaggio: il paesaggio dell’anima di un artista poetico e profondo, che sfiora le piccole cose quotidiane e le trasforma in icone silenziose, avvolte da un’aura di magia. “
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