Public Program Il futuro dell’arte indigena: collezioni e mostre Nell’ambito del Public Program della mostra SIAMO FORESTA, curato da Emanuele Coccia. 17 ottobre 2023, ore 18.00 – 20.30 Martedì 17 ottobre 2023, dalle ore 18.00 alle 20.30, Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentano una conversazione aperta al pubblico dal titolo Il futuro dell’arte indigena: collezioni e mostre. L’appuntamento si inserisce nel Public program curato da Emanuele Coccia in occasione della mostra Siamo Foresta, realizzata con la Direzione Artistica dell’antropologo Bruce Albert e del Direttore Artistico della Fondation Cartier Hervé Chandès, con allestimento creato dall’artista Luiz Zerbini. Il Public Program organizzato da Fondation Cartier pour l’art contemporain invita artisti, curatori e intellettuali a discutere del futuro dell’arte indigena, il modo di collezionarla e rappresentarla nei musei d’arte contemporanea e nelle fondazioni a livello globale. Il programma della serata prevede interventi di Daiara Tukano, artista, giornalista, attivista per i diritti indigeni, ricercatrice per i diritti umani, e Denilson Baniwa, artista e curatore, presentati da Emanuele Coccia. A seguire, offriranno il proprio contributo Hervé Chandès, Direttore generale artistico, Fondation Cartier pour l’art contemporain; Naine Terena, professoressa, curatrice, educatrice d’arte; Andrea Viliani, Direttore Museo delle Civiltà di Roma in conversazione con Angela Rui, curatrice di design, ricercatrice. Un ringraziamento speciale a Bruce Albert per il suo contributo a questo programma. |
Luiz Zerbini, installation views “Siamo Foresta”, 2023. Courtesy Fondation Cartier, foto Credit: Andrea Rossetti |
SIAMO FORESTA 22 giugno – 29 ottobre 2023 Fernando Allen (Paraguay), Efacio Álvarez (Nivaklé, Paraguay), Cleiber Bane (Huni Kuin, Brasile), Cai Guo-Qiang (Cina), Johanna Calle (Colombia), Fredi Casco (Paraguay), Alex Cerveny (Brasile), Jaider Esbell (Makuxi, Brasile), Floriberta Fermín (Nivaklé, Paraguay), Sheroanawe Hakihiiwe (Yanomami, Venezuela), Aida Harika (Yanomami, Brasile), Fabrice Hyber (Francia), Morzaniel Ɨramari (Yanomami, Brasile), Angélica Klassen (Nivaklé, Paraguay), Esteban Klassen (Nivaklé, Paraguay), Joseca Mokahesi (Yanomami, Brasile), Bruno Novelli (Brasile), Virgil Ortiz (Cochiti Pueblo, Nuovo Messico, Stati Uniti), Santídio Pereira (Brasile), Solange Pessoa (Brasile), Brus Rubio Churay (Murui-Bora, Perù), André Taniki (Yanomami, Brasile), Edmar Tokorino (Yanomami, Brasile), Adriana Varejão (Brasile), Ehuana Yaira (Yanomami, Brasile), Roseane Yariana (Yanomami, Brasile), Luiz Zerbini (Brasile) Direzione artistica: Bruce Albert, antropologo, Hervé Chandès, Direttore Generale Artistico, Fondation Cartier pour l’art contemporain. Scenografia: Luiz Zerbini |
Dal 22 giugno al 29 ottobre 2023, Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain presentanola mostra Siamo Foresta, realizzata con la Direzione Artistica dell’antropologo Bruce Albert e del Direttore Artistico della Fondation Cartier Hervé Chandès, con allestimento creato dall’artista Luiz Zerbini. Riunendo le opere di 27 artisti, provenienti da Paesi, culture e contesti diversi, per lo più latinoamericani e molti dei quali appartenenti a comunità indigene, Siamo Foresta invita a scoprire nuovi punti di vista sulla contemporaneità. La mostra Siamo Foresta è accompagnata da un ricco Public program a cura del filosofo italiano Emanuele Coccia, che sottolinea i punti di forza e le originalità della mostra. Giovedì 22 giugno dalle ore 17.00 alle 20.00,per festeggiare l’apertura dell’esposizione e celebrare l’ampia varietà di linguaggi espressivi, ispirazioni e argomenti di Siamo Foresta, 13 tra i 27 artisti in mostra, presenti a Milano, incontreranno i Direttori Artistici ed Emanuele Coccia, per una conversazione aperta al pubblico. Il programma di incontri proseguirà in autunno. Questa mostra costituisce il sesto progetto espositivo realizzato nell’ambito del partenariato della durata di otto anni tra Triennale Milano e Fondation Cartier pour l’art contemporain, confermando così l’impegno delle due istituzioni nel portare presso pubblici sempre diversi i propri progetti espositivi, incoraggiando la scoperta delle visioni di artisti provenienti dai contesti geografici più vari. Oltre il 70% delle opere in mostra proviene dalla collezione della Fondation Cartier pour l’art contemporain e racconta in particolare la storia del rapporto che la fondazione ha instaurato da tempo con artisti di alcune comunità indigene dell’America Meridionale. L’incontro con questi mondi estetici e metafisici, indigeni e non, è stata l’occasione per dare vita a nuovi progetti artistici, opere inedite e talvolta collaborazioni inaspettate. Infatti, anche in questo progetto espositivo, sono incluse numerose nuove creazioni, pensate apppositamente per Siamo Foresta. Fondation Cartier lavora per stimolare l’incontro e lo scambio tra gli artisti, principio alla base della nascita di questa mostra, frutto di conversazioni dalle quali sono scaturiti sodalizi senza precedenti,in particolare quello tra gli artisti Sheroanawe Hakihiiwe, yanomami del Venezuela, e il francese Fabrice Hyber; l’incontro tra l’artista di Rio de Janeiro Adriana Varejão e Joseca Mokahesi, yanomami brasiliano; e la collaborazione più recente tra la yanomami brasiliana Ehuana Yaira e Cai Guo-Qiang, artista cinese con base a New York . |
Luiz Zerbini, installation views “Siamo Foresta”, 2023. Courtesy Fondation Cartier, foto Credit: Andrea Rossetti |
Che siano appassionati osservatori della diversità vegetale e animale della foresta in cui vivono che risiedano in città, affascinati dalla realtà della foresta, gli artisti in mostra dialogano su un tema comune: la necessità di ripensare il ruolo dell’uomo all’interno dell’universo dei viventi. A sottolineare le connessioni emotive, le affinità stilistiche e concettuali tra le opere selezionate, gli artisti sono tra loro idealmente collegati anche attraverso le soluzioni scenografiche orchestrate da Luiz Zerbini. L’artista ha concepito infatti un progetto espositivo continuo che abbraccia tutte le opere e permette alla foresta, con i suoi elementi e ritmo vitale, di fare il proprio ingresso nelle sale di Triennale Milano. Da una parte, la foresta non è più uno spazio estraneo alla città e alla cultura, ma il luogo in cui si celebra l’incontro tra le culture: Siamo foresta è un grido di rivendicazione di artisti che pensano l’unità del pianeta attraverso l’idea di foresta. D’altra parte, è attraverso l’arte che diverse culture possono dialogare e trasformarsi reciprocamente: l’esposizione racconta le influenze che le popolazioni autoctone dell’area amazzonica e non solo, hanno esercitato sulle culture visive non autoctone. Lo spazio espositivo diventa il luogo in cui le arti indicano la strada per ripensare diversamente il pianeta e il suo futuro. Siamo Foresta è arricchita da una pubblicazione dedicata, contenente la documentazione iconografica del percorso espositivo, e da una guida con attività esplorative per bambini che approfondisce i contenuti delle opere, Il racconto di Siamo Foresta prosegue online sui canali social di Fondation Cartier Italia e di Triennale. |
Jaider Esbell, Makunaimî cria o espelho universal (Makunaimî creates the universal mirror), 2021 111 x 223 cm, acrilico su tela /acrylic on canvas. Collezione Jaider Esbell Galleria di arte indigena contemporanea, Jaider Esbell Estate /Collection Jaider Esbell Gallery of Contemporary Indigenous Art, Jaider Esbell Estate. © Copyright: Jaider Esbell © Copyright: Jaider Esbell Galleria di arte indigena contemporane |