Capolavoro per Lecco 2023 Gli appuntamenti collaterali di gennaio e febbraio Quattro serate di approfondimento, riflessioni, scoperta La prima lunedì 15 gennaio alle ore 21 alla Sala Don Ticozzi dal titolo: “Il sacrificio di Isacco: cosa dice ai padri e ai figli di oggi il senso biblico un gesto drammatico” Nella cornice della mostra IL MISTERO DEL PADRE Il segno di Michelangelo 5 dicembre 2023 – 3 marzo 2024 Palazzo delle Paure Lecco Michelangelo, Il sacrificio di Isacco Quattro serate di approfondimento, riflessioni e scoperta sui diversi aspetti del contenuto di “Capolavoro per Lecco 2023”. È il senso della proposta che arriva dall’Associazione culturale e dalla Comunità pastorale Madonna del Rosario, quale opportunità di andare a fondo dei temi spirituali, culturali e personali che suscita l’evento “Il Mistero del Padre. Il segno di Michelangelo”, organizzato in collaborazione con il Comune di Lecco. Grazie alla co-partecipazione della Provincia di Lecco, la Sala Don Ticozzi di Lecco (g.c.) ospiterà per quattro lunedì tra gennaio e febbraio una serie di appuntamenti di approfondimento di diverso carattere. “L’edizione 2023 di Capolavoro per Lecco offre molti spunti di riflessione – spiega Mons. Davide Milani, Prevosto di Lecco e Presidente dell’Associazione culturale Madonna del Rosario – La comunità cristiana, proponendo questa esperienza artistica intende rileggere aspetti fondamentali dell’esperienza umana e della fede a partire da una testimonianza artistica, in dialogo con tutti, superando la divisione credenti e non credenti. Uno di questi temi è la figura del padre nella società contemporanea. Una questione che riguarda tutti: molti sono padri, alcune sono mogli o compagne, tutti siamo figli. Il fatto che sia messo in discussione, problematizzato, criticato, offuscato rappresenta una debolezza di questi tempi, così come il modo violento di alcuni nel vivere la mascolinità. Sentiamo il bisogno di padri autentici, nella dimensione familiare ma anche come figura di autorevolezza dentro la società. Riscoprire il valore della paternità in un modo adeguato all’oggi è l’obiettivo di questi quattro incontri, a partire dalla corretta comprensione della pagina biblica che narra del sacrificio di Isacco, dalla vicenda umana e artistica di Michelangelo, dalla riflessione di chi studia le relazioni familiari e dall’esperienza che i figli oggi fanno con i padri, attraverso il linguaggio del teatro. Tutto questo – insieme alla visita a Capolavoro per Lecco – offriamo alla comunità come occasione di stimolo e riflessione”. Ad inaugurare il ciclo di serate saranno Don Isacco Pagani, biblista, docente al Seminario Arcivescovile di Milano e alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, e Don Cristiano Mauri, Vicario della Comunità pastorale Madonna del rosario e counsellor in ambito famigliare: a loro, lunedì 15 gennaio, il compito di approfondire il brano della Bibbia sul sacrificio di Isacco, offrendo una chiave di lettura contemporanea, per i padri e i figli, di questo gesto drammatico raccontato nelle Sacre Scritture. Seguirà lunedì 29 gennaio l’intervento di Marcello Calogero, ricercatore all’Università di Bologna, dal titolo “Michelangelo e i suoi ultimi anni a Firenze”. Lunedì 12 febbraio sarà la volta del medico e scrittore Vittorino Andreoli, già ospite due anni or sono di Capolavoro per Lecco, con una serata sul tema “Timore e tremore: il mistero della paternità. Abbiamo bisogno di padri”. Infine, lunedì 26 febbraio “Michelangelo in scena”, una drammatizzazione del grande artista con rilettura di alcune sue Rime, a cura di Matteo Bonanni e dei ragazzi in PCTO di Capolavoro per Lecco. Gli incontri, in programma alle ore 21 alla Sala Don Ticozzi (via Ongania – Lecco) sono tutti a ingresso libero. Giuseppe Vermiglio, Il sacrificio di Isacco, dettaglio LA MOSTRA Sarà visibile fino al 3 marzo 2024, al primo piano di Palazzo delle Paure (piazza XX Settembre) a Lecco, l’edizione 2023 dell’evento espositivo “Capolavoro per Lecco” dal titolo “Il mistero del Padre. Il segno di Michelangelo”. La mostra presenta il disegno del Sacrificio di Isacco, realizzato da Michelangelo Buonarroti intorno al 1530, il dipinto di Giuseppe Vermiglio Sacrificio di Isacco e le copie in bronzo delle due formelle a rilievo create nel 1401 da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti del medesimo soggetto. Cuore di questo evento – con il quale si intende offrire a tutti l’occasione per un incontro con il mistero della Salvezza attraverso la bellezza di un capolavoro dell’arte italiana – è quest’anno la riflessione sul tema della centralità della paternità di Dio nel Natale. “Proponiamo uno sguardo nuovo sul mistero del Natale. – afferma Mons. Davide Milani, Prevosto di Lecco e presidente dell’Associazione Culturale Madonna del Rosario – Se infatti da sempre si tende a valorizzare nel mistero della nascita di Gesù la dimensione della maternità, si rischia di sottacere la figura del Padre, che invece è protagonista nel mistero dell’incarnazione”. La riflessione prende spunto da un soggetto – il Sacrificio di Isacco (Genesi 22) – che fa da ponte di collegamento tra il mistero del Natale e il mistero della Pasqua: Gesù Cristo che nasce a Betlemme è il nuovo Isacco. Anche in termini artistici la vicenda di Abramo e di suo figlio Isacco è occasione pressoché unica di raffigurare un evento “contro natura” – il padre che accetta di sacrificare il figlio per volere di Dio – scongiurato dall’intervento di Dio stesso solo un istante prima della catastrofe. I drammi del padre e quello del figlio nell’interpretazione artistica si traducono in un groviglio di emozioni fortissime che si dipanano con i tempi dati dalla narrazione biblica. “Anche quest’anno Capolavoro per Lecco ci offre l’occasione di una riflessione personale e comunitaria su un tema di grandissimo valore e straordinaria attualità, quale è quello della paternità. – sottolineano il Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e la Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Lecco Simona Piazza – E lo fa a partire dall’opera di uno dei più grandi artisti protagonisti del Rinascimento italiano, dando vita così ad un evento espositivo capace di dare lustro e visibilità alla nostra Città. Il Comune di Lecco apre nuovamente le sue porte all’arte e al suo ampio carico di significati: Palazzo delle Paure diventerà centro dell’incontro, del dialogo, dello scambio nel segno del Buonarroti”. Il capolavoro protagonista dell’esposizione è infatti lo straordinario disegno del Sacrificio di Isacco, realizzato da Michelangelo Buonarroti intorno al 1530, apparso un’unica volta in mostra dopo il restauro del 2017 che ha permesso di ritrovare l’immagine delineata dall’artista sul verso del foglio. Il capolavoro è custodito presso la Fondazione Casa Buonarroti (inv. 70 F), che – così come lo scorso anno era stato per i Musei Vaticani con il Beato Angelico – è partner di questa edizione di Capolavoro per Lecco, grazie alla preziosa disponibilità e collaborazione della Presidente Cristina Acidini e del Direttore Alessandro Cecchi. Il foglio autografo di Michelangelo parte dai precedenti rinascimentali – in particolare dal Sacrificio di Isacco scolpito da Donatello per l’opera del Duomo di Firenze – e ne amplifica la portata drammatica sia attraverso il serrato dialogo tra Abramo e l’angelo sia per mezzo della torsione dei corpi. L’opera, databile intorno al 1530, rivela una fase matura dell’attività del grande artista e sembra preannunciare il movimento tormentato del Giudizio finale nella Cappella Sistina. Il tratto avvolgente del disegno, pienamente leggibile nonostante qualche ripasso più tardo, rivela l’intrinseca qualità del segno creativo di Michelangelo Il foglio michelangiolesco, inoltre, risulta particolarmente importante per la presenza di un’immagine dello stesso soggetto sul verso, che solo il restauro ha permesso di ritrovare, quando nel 2017 è stato rimosso il controfondo che lo nascondeva. Il disegno scoperto sul verso è un rapido e potente schizzo a matita nera realizzato dall’artista “girando il foglio” e, attraverso l’osservazione ravvicinata di entrambe le facce, sarà possibile leggere il succedersi dei due disegni. L’immagine del Sacrificio d’Isacco non risulta essere uno studio propedeutico per la realizzazione di opere con tale soggetto, ma ciò non impedì allo schema iconografico michelangiolesco, probabilmente apprezzato per il suo potenziale drammatico, di venire ripreso dagli artisti successivi. copie in bronzo delle due formelle a rilievo create nel 1401 da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti |
In mostra accompagnano il disegno di Michelangelo altre tre opere di analogo soggetto: la seicentesca tela del “Sacrificio di Isacco” dipinta da Giuseppe Vermiglio e le copie in bronzo delle due formelle a rilievo create nel 1401 da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti. Le copie delle due formelle, con cui i due massimi artefici del primo Rinascimento fiorentino parteciparono al concorso indetto dall’Arte della Seta o di Calimala per affidare la realizzazione della porta nord del Battistero, esemplificano la varietà di soluzioni figurative che gli artisti seppero trarre dalla sostanziale fissità e inalterabilità del tema dato. È proprio con quel concorso in apertura del XV secolo che si fa iniziare il primo Rinascimento fiorentino. Dunque tali opere rappresentano il punto di origine, ma anche la soglia da oltrepassare da parte dello stesso Michelangelo. Per mezzo delle due repliche esposte in mostra i visitatori potranno cogliere le differenze dei due artisti nella dinamica dei gesti decisivi compiuti dai personaggi. Per il Ghiberti la fluida danza delle forme squisite media e riassorbe l’orrore; per il Brunelleschi la narrazione assume toni concitati grazie alla ritmica angolosa e spezzata della formella. In questa seconda opera, infatti, è presente un nodo di mani che stringono e fermano, trasmettendo forti cariche emotive e rendendo palesi i sentimenti con un’eloquenza didascalica e perfino un po’ plebea, che solo Caravaggio oserà replicare. Infine in mostra è presente anche una delle tele raffiguranti il Sacrificio di Isacco del pittore milanese Giuseppe Vermiglio, artista ammirato dallo stesso Roberto Longhi come “uno dei più sinceramente caravaggeschi” tra quelli presenti a Roma nei primi anni del Seicento. Ma se in quelle prime variazioni sul tema del Sacrificio di Isacco il Vermiglio rivela una stretta dipendenza dai modelli del Merisi, nei dipinti di analogo soggetto databili agli anni Venti del Seicento, quando il Vermiglio ritorna a Milano, il pittore elabora invece una concezione compositiva di sapore classicistico. Il Sacrificio di Isacco della Fondazione Gastaldi Rotelli presente in mostra appartiene a questo secondo gruppo di opere, come si evince dalla regia compositiva calibrata, suggerita in particolare dalla bilanciata e centrale figura dell’angelo. Anche il dialogo ravvicinato tra l’accigliato Abramo e il messaggero divino dal volto idealizzato sembra aver perso il concitato fervore espressivo caravaggesco in favore di una didascalica intonazione devozionale. L’opera del Vermiglio testimonia, pertanto, uno degli obiettivi fondamentali delle direttive didattiche proposte dalle Accademie del terzo decennio del Seicento: il ripristino di una più rigorosa osservanza dei contenuti devozionali unita all’introduzione di una nuova disciplina figurativa basata sullo studio della scultura classica e dei modelli dei grandi maestri del Cinquecento. Filippo Brunelleschi, Sacrificio di Isacco, dettaglio, © ph. Antonio Quattrone L’allestimento dell’evento espositivo è stato progettato da Susanna De Maron, Laura Polo d’Ambrosio e Giorgio Melesi per accompagnare il visitatore all’opera attraverso un percorso sviluppato nel cromatismo dello spazio espositivo. Una traccia che nei diversi “incontri” introduce da subito all’opera di Michelangelo; un “insieme” di colore (la lacca di garanza, colore che è stato scelto per esprimere la passione e l’inquietudine spirituale dell’uomo Michelangelo) solcato dalla sola luce che orienta l’incedere. Il percorso guida il visitatore alla progressiva scoperta delle opere e lo accompagna ad una graduale immersione nella riflessione sul tema proposto, alternando momenti di racconto da parte dei ragazzi, ad altri di approfondimento e di contemplazione personale. “Fondamentale nella progettazione del percorso è stato l’incontro diretto con l’opera che abbiamo visto e vissuto come atto creativo dato alla nostra vita. – spiegano i responsabili del progetto- Abbiamo cercato di custodire e costruire tale esperienza nella mostra che si snoda lungo due sentieri tra loro intrecciati: il tema della paternità e la genesi della forma. L’atto creativo è inteso dal grande artista come un atto generativo e, pertanto, esiste una affinità tra l’arte e l’operazione creatrice. L’atto generativo dell’artista nei confronti dell’opera si intreccia in mostra con la possibilità data ad ogni visitatore di sperimentare la genesi di una forma. L’incontro con il disegno di Michelangelo avviene attraverso un’esperienza personale e coinvolgente dal punto di vista sensoriale. Il percorso offrirà una dimensione tattile, ciò sarà permesso dal fatto di avere in mostra delle moderne fusioni – realizzate nel 2013 – delle due formelle ideate dal Ghiberti e dal Brunelleschi con il Sacrificio di Isacco per il concorso del 1401 per la porta del Battistero di Firenze. Il percorso permette, inoltre, di seguire anche una traccia percettiva costruita dalla luce e dal colore attraverso l’espressiva opera seicentesca di Giuseppe Vermiglio. In questo modo il tema del Sacrificio di Isacco, esperito da prospettive differenti, conduce all’incontro coinvolgente con il disegno”. Il percorso inizia con un filmato – realizzato da Marco Boldrini (Zetalab) e Sarah Dominique Orlandi (Creando Idee e strategie per la Cultura) – che introduce al “viaggio” proposto ai visitatori: “Il segno artistico non mostra quello che il desiderio vorrebbe trovare, mostra la ricerca che ne documenta l’esistenza. Per tale motivo un filmato è posto come orizzonte verso cui alzare lo sguardo all’inizio della mostra. L’intenzione non è quella di comprendere il disegno esposto, dominandolo in tutta la sua interezza, bensì quella di suggerire un atteggiamento di fronte al mistero che è l’opera d’arte”. L’evento espositivo vede anche attivo il progetto “DescriVedendo Michelangelo per il Capolavoro per Lecco”, che nasce dalla collaborazione con l’Associazione Nazionale Subvedenti odv, che prevede il ricorso in mostra della scheda validata dall’Associazione stessa per la descrizione del disegno di Michelangelo. Non mancano spazi destinati ai laboratori riservati ai visitatori più piccoli, che saranno introdotti alla scoperta di una possibile espressività attraverso una diretta manipolazione della “creta”. L’ideazione del percorso espositivo è dello Studio di Architettura Melesi, realizzato da PK Studio. Giuseppe Vermiglio, Il sacrificio di Isacco, dettaglio Anche quest’anno, infine, il progetto Capolavoro per Lecco si caratterizza per il coinvolgimento, attraverso un’esperienza formativa, di oltre 150 studenti di tutte le Scuole Superiori del territorio di Lecco in un contesto di cittadinanza attiva e di percorso di PCTO. Si tratta di un’esperienza – realizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecco – che chiede ai ragazzi di mettersi direttamente in gioco nella valorizzazione e comunicazione del patrimonio comune, considerato bene prezioso, con quattro possibili attività: accoglienza e custodia, accoglienza e guida, comunicazione digitale, espressione artistica. Il valore orientativo dell’esperienza sarà l’incontro degli studenti con gli esperti coinvolti nel progetto. I ragazzi coinvolti nell’esperienza di espressività artistico-teatrale saranno guidati dall’attore Matteo Bonanni. Il percorso di PCTO che si svolge nell’ambito del progetto “Cultura è partecipazione. La sfida per i giovani del lecchese”, realizzato da Associazione Culturale Madonna del Rosario con Fondazione Ente dello Spettacolo con il contributo del bando “Emblematici provinciali”, promosso da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus, è finalizzato a coinvolgere i giovani nella programmazione culturale del territorio lecchese. In particolare ai giovani, coordinati da un team di professionisti guidati da Lorenzo Colombo e Fabrizio Caligiuri, sarà chiesto di approfondire le tecniche di narrazione attraverso i social media e sarà affidato il racconto dei diversi aspetti di questa esperienza comunitaria per mezzo dei canali social del progetto. In mostra, il gruppo più numeroso di studenti che hanno aderito al PCTO – formati e coordinati da Susanna De Maron e Laura Polo D’Ambrosio – accoglieranno i visitatori, li guideranno nell’esperienza immersiva che è proposta, forniranno informazioni, animeranno i laboratori dei più piccoli, collaboreranno con gli altri adulti volontari presenti e con gli studenti di ASPOC College in stage. La comunicazione di “Capolavoro per Lecco” è stata seguita nei suoi diversi aspetti dall’agenzia Welcome di Bergamo, che si è occupata sia della progettazione del key visual che della sua declinazione nei diversi strumenti di comunicazione. Di Welcome è anche il progetto grafico ed editoriale del ricco catalogo della mostra, che si presenta grande formato (30×30 cm chiuso – 108 pagine) ed ospita – dopo gli interventi di Mons. Davide Milani, del Sindaco di Lecco Mauro Gattinoni e del Vicesindaco Simona Piazza – saggi di Cristina Acidini (Presidente della Fondazione Casa Buonarroti, Firenze), Alessandro Cecchi (Direttore Fondazione Casa Buonarroti, Firenze), Francesco Frangi (storico dell’arte), Maria Silvia Proni (curatrice della collezione Gastaldi Rotelli), Giorgio Cortella, Don Isacco Pagani (biblista), Vittorino Andreoli (psichiatra), dei curatori Susanna De Maron, Laura Polo d’Ambrosio e Giorgio Melesi e di Marco Boldrini e Sarah Dominique Orlandi. Il catalogo è in vendita al prezzo di Euro 25. Il progetto Capolavoro per Lecco è coordinato da un gruppo di lavoro di cui fanno parte, oltre al presidente dell’Associazione Culturale Madonna del Rosario Mons. Davide Milani: Giorgio Cortella, Angela D’Arrigo, Susanna De Maron, Giancarlo Ferrario, Rosita Forcellini, Mario Galli, Laura Polo D’Ambrosio, Giorgio Melesi. INFORMAZIONI AL PUBBLICO Sede: Palazzo delle Paure Orari: martedì 10-14 | mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-18 | giovedì 10-21 | lunedì chiuso Chiusure: 25 dicembre Aperture straordinarie: lunedì 5 dicembre 14-18 | martedì 6 dicembre 10-18 | sabato 24 dicembre 10-18 | lunedì 26 dicembre e sabato 31 dicembre 14-18 | domenica 1 gennaio 14-18 Biglietti: 2 euro CONTATTI PER LA STAMPA PCM Studio di Paola C. Manfredi Via Farini 70, 20159 Milano www.paolamanfredi.com Francesca Ceriani francesca@paolamanfredi.com +39 340 9182004 Ufficio stampa: Welcome Srl Via Quinto Alpini, 6/A, Bergamo www.welcomeadv.it Giorgio Cortella giorgio.cortella@welcomeadv.it 335 7904683 Chiara Ratti chiararosa.ratti@welcomeadv.it 338 97 38 155 |